Il presidente siriano Assad ha tenuto un discorso all’università di damasco ripreso in diretta dalle principali televisioni arabe. Assad si è subito scagliato contro chi protesta ormai da settimane chiedendo la fine del suo regime. E’ un complotto ha detto messo in atto da sabotatori. E’ necessario distinguere, ha aggiunto, fra i bisogni legittimi della popolazione e i sabotatori. Da settimane migliaia di manifestanti pacifici dimostrano contro il regime, il quale ha risposto con esercito e carri armati uccidendo centinaia di persone. Per Assad, la Siria si trova adesso a un momento di svolta, un passaggio cruciale della sua storia. Ha voluto fare le condoglianze alle famiglie “dei martiri”, ha detto che è stato versato sangue innocente e che le informazioni su di lui e sulla sua famiglia siano del tutto false. Ha poi voluto annunciare una nuova amnistia sempre che la sicurezza del Paese non sia messa in pericolo. Le riforme chieste dal popolo ci saranno solo, ha detto, se cesseranno sabotaggi e caos. Questo perché le legittime manifestazioni di piazza sono state animate da sabotatori che avevano interesse a creare un clima di devastazione.



Assad ha promesso una consultazione popolare con cento eminenti personalità della nazione alfine di emendare la Costituzione o crearne una nuova. No a odio e vendetta, i responsabili delle violenze saranno punir, rafforzeremo i rapporti tra Stato e popolo. Ma l’Unione europea non si fida di Assad. Sono pronte nuove sanzioni.



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