La resistenza libica si arricchisce si nuove risorse che, sebbene non modificheranno gli equilibri delle forze in campo, di sicuro rappresenteranno l’ennesimo colpo all’immagine del colonnello Gheddafi. 17 tra i più famosi giocatori di calcio della Libia hanno fatto sapere di essere passati tra le fila dei ribelli. I giocatori hanno chiesto, ha quanto riferisce la Bbc, al rais di lasciare il potere. Tra di loro, il portiere della nazionale libica Juma Gtat, con tre altri giocatori della sua squadra, e Adel Bin Issa, allenatore dell’Al-Ahly, il club di maggior successo Tripoli. Sono stati proprio Gtat e Bin Issa far sapere le intenzioni dei 17, durante un colloquio avvenuto nel corso della notte con un cronista dell’emittente britannica in un albergo di Jadu, tra le Nafusa, regione caduta nella mani dei ribelli. «Dico al colonnello Gheddafi di lasciarci stare e di permetterci di creare una Libia libera», ha dichiarato il portiere. «Non ha fatto nulla da quando è salito al potere 42 anni fa. Non esiste una vera rete di infrastrutture, un sistema sanitario come si deve. E’ colpa sua e del suo regime», ha aggiunto. 



Bin Issa, invece, ha detto: «Spero un giorno di svegliarmi e di scoprire che Gheddafi non c’è più», concludendo: «Ho fatto questa scelta perché spero che la Libia possa diventare unita e libera».

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