Lo Stato di New York dice sì alle nozze gay. Da oggi è il sesto stato Usa in cui una coppia formata da due persone dello stesso sesso potrà convolare a nozze. Lo ha reso possibile il Marriage Equality Act approvato in nottata dal senato statale che ha votato si con una maggioranza bipartisan. Il provvedimento era stato proposto dal governatore Andrew Cuomo (che aveva fatto dell’equiparazione del matrimoni gay una sua bandiera), ed è passato con 33 voti a favore (tra cui 4 repubblicani) e 29 voti contrari. La legge, che aveva già ottenuto l’ok dalla Camera è stata firmata dal governatore ed entrerà in vigore da qui a trenta giorni. Attualmente il matrimonio gay è equiparato a quello tradizionale in altri quattro Stati: Massachusetts, Vermont, New Hampshire, Iowa e Connecticut. L’approvazione delle legge nello stato di New York, tuttavia, assume un significato rilevante, dal momento che, rispetto a quelli elencati, è di gran lunga più importante e il più popoloso. Si tratta di un’operazione politica che potrebbe avere non poche ripercussione anche a livello federale e sulla campagna per le presidenziali. 



Proprio giovedì Barack Obama aveva incontrato a New York, ad un gala elettorale alcuni di Lesbian, Gay, Bisexual and Transgender Leadeship, uno dei gruppi gay più influenti e si era detto convinto, nel suo intervento, che le «coppie gay meritano di avere gli stessi diritti di tutte le altre coppie», senza, tuttavia, usare mai la parola matrimonio, sapendo bene che la questione è destramente spinosa e potrebbe urtare, in un senso o nell’altro, parte del suo elettorato. 

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