Un rapporto pubblicato dall’agenzia Reuters in esclusiva annuncia che il governo americano ha intenzione di riattivare le relazioni con i Fratelli Musulmani, partito politico egiziano a lungo fuorilegge sino alla recente rivoluzione. La decisione, sottolinea la Reuters, dimostra la sempre maggior importanza che il partito sta assumendo nei nuovi scenari dell’Egitto del dopo Mubarack, ma altresì porterà inevitabilmente a dei problemi nel rapporto con lo Stato di Israele.  I Fratelli musulmani nascono ufficialmente nel 1928 con una visione decisamente radicale e conservatrice dell’islam. Da quando il movimento era stato messo fuorilegge, diversi esponenti dei Fratelli erano stati eletti al parlamento egiziano con la formula di “indipendenti”. Con essi, rappresentanti degli Stati Uniti potevano avere contatti informali. Di fatto, none siste alcun provvedimento ufficiale da parte del governo americano che vieti rapporti con l’organizzazione, la quale peraltro da tempo ha rinunciato all’uso della violenza come arma politica. Il fatto che organizzazioni come Hamas, che invece praticano il terrorismo e la violenza, considerano i Fratelli Musulmani come sorta di guida politica e spirituale.



Un nodo non facile da sciogliere per l’amministrazione Obama, in vista dei stretti rapporti con Israele, ma altresì impossibile da ignorare visti i cambiamenti in atto in Egitto e l’importanza del partito al suo interno.

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