Diverse esplosioni, in mattinata, sono stata avvertite nel centro di Tripoli. Si tratta, con ogni probabilità, di raid della Nato. Dalla zona in cui si trova il rifugio di Gheddafi, poi, è stata vista levarsi una colonna di fumo.  La prima delle esplosione è stata sentita alla 10.45. Poco dopo ne sono seguite altre tre. Poco prima della mezzanotte, un altro raid Nato aveva bombardato la città, colpendo il quartiere di Karama. Secondo alcuni testimoni, sarebbe stata colpita un caserma posta proprio di fronte al compound di Gehddafi. Mussa Ibrahim, un portavoce del governo ha comunicato che la caserma è stata «nuovamente colpita dai raid aerei nato» e che ci sarebbero stati dei feriti. In seguito, si sarebbero succeduti 11 attacchi dagli elicotteri Nato e sarebbe stata colpita la residenza del Colonnello. Nel frattempo, è giunto a Bengasi l’inviato speciale del Cremlino, Mikhail Margelov. Si tratta della prima visita ai ribelli da parte di un alto rappresentante russo. Margelov incontrerà anche il presidente del Consiglio nazionale di transizione, Mustafa Abdul Jalil. «Siamo venuti a Bengasi per facilitare il dialogo tra le due parti», ha dichiarato all’aeroporto. «La Russia – ha aggiunto – è in una posizione unica perché ha sempre un ambasciatore a Tripoli e ora incontreremo la leadership dei ribelli».



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