La chiesa anglicana, in via del tutto inedita, ha attaccato duramente e pubblicamente il governo di David Cameron, accusandolo di riforme radicali nel campo dell’educazione e della sanità che non erano stata annunciate in campagna elettorale, contestando le politiche economiche e la Big Society alla base del programma.
In particolare, Rowan Williams, arcivescovo di Canterbury, a capo della chiesa anglicana, ha avvertito l’esecutivo, sottolineando come l’opinione pubblica sia in preda alla “paura” per le riforme annunciate, e ha rinfacciato a David Cameron e al suo vice, Nick Clegg, di stare forzando la mano in direzione di «politiche radicali per le quali nessuno ha votato». Dal canto suo David Cameron, in conferenza stampa, ha risposto a Williams, dicendo che ha tutto il diritto di criticare l’operato del governo ma dicendosi, al contempo, in totale disaccordo con le critiche espresse. Anche il ministro per lo Sviluppo e l’innovazione inglese, Vince Cable, ha risposto al capo della chiesa anglicana.
Facendo presente che i due partiti che compongono la coalizione di governo hanno, sostanzialmente, più di metà del totale dei voti e che, prima delle ultimi elezioni, gli elettori sapevano che il governo avrebbe dovuto intraprendere un cammino difficile e attuare dei cambiamenti drastici per far fronte all’enorme problema del deficit di bilancio.