Mistero intorno al presidente venezuelano Hugo Chavez. Dopo una ventina di giorni in cui si rincorrevano notizie e pettegolezzi sulle sue reali condizioni, Chavez è apparso in un video messaggio ieri da Cuba, dove si trova appunto da una ventina di giorni. Pur dichiarando di essere stato operato per un tumore, non ha fornito dettagli precisi su quale tipo di tumore sia quello che lo ha colpito. Lo scorso 11 giugno mentre era in visita ufficiale a Cuba, Chavez era stato operato di urgenza per un ascesso pelvico, poi di lui non si era saputo più nulla. Nel suo messaggio di ieri, ha detto che “dopo la prima operazione sono apparsi sospetti sulla presenza di altre formazioni cellulari non individuate fino a quale momento”. Quindi gli è stato confermato un tumore (ma non ha detto in quale parte del corpo) e quindi l’obbligo di fare un secondo intervento. Secondo Chavez l’operazione ha avuto esito soddisfacente e adesso continua a essere sottoposto a cure aggiuntive “per combattere i diversi tipi di cellule riscontrate e proseguire sulla strada di una pronta guarigione”. Il presidente però non ha fatto cenno alcuno ai tempi del suo ritorno in patria, visto che è ancora a Cuba, e alla piena ripresa dell’attività politica. Da sottolineare anche il fatto che per la prima volta nella sua carriera, Chavez ha letto il suo discorso, a differenza della sua abitudine di improvvisare. Un segno che le sue condizioni di salute non sono del tutto ottimali? La costituzione venezuelana, inoltre, impone che in situazioni del genere venga demandato il potere al vice presidente, cosa che invece non è stata fatta, determinando un significativo vuoto di potere. E’ anche vero che subito dopo il discorso si è fatto vivo il generale Henry Rangel Silva, capo delle forze armate venezuelane. Anche lui ha tenuto un video messaggio trasmesso dalla televisione di Stato venezuelana. Dopo aver detto che Hugo Chavez tornerà presto in patria, ha pronunciato parole che suonano come una assunzione, seppur temporanea, di potere. La sua assenza, ha detto, non mette a rischio l’ordine costituzionale. Ci pensa l’esercito, ha aggiunto, a difendere i valori della Costituzione. A voler leggere tra le righe, è una assicurazione che il controllo del potere in Venezuela in questo momento di assenza del presidente,è gestito dalle forze armate, certamente su incarico dello stesso Chavez.