Secondo il segretario al Tesoro Usa, Timothy Geithner, gli Stati Uniti non faranno default. Il segretario, annunciando che il presidente Obama è al lavoro per un accordo che sia il più condiviso possibile tra Democratici e Repubblicani, si è detto fiducioso che al Congresso si delibererà sulle misure da adottare entro il due agosto. «Le negoziazioni – ha detto – non possono continuare fino al 2 agosto. Non c’e’ alcun modo per concedere al Congresso più tempo per agire». Giusto ieri il presidente aveva espresso profonda preoccupazione rispetto allo spettro dell’insolvenza.
«Non possiamo permetterci il primo default della storia americana», aveva dichiarato, precisando che la fragile ripresa non ha ancora prodotto i posti di lavoro e la ricchezza auspicata. Riconoscendo le oggettive distinzioni di vedute tra Repubblicani e Democratici, aveva stilato una lista di priorità: «tagliare sui programmi interni» e sulla «difesa», «affrontare le sfide di programmi quali il Medicare» e tagliare «le spese per gli sgravi fiscali e le deduzioni per i più abbienti».
Nel frattempo i Repubblicani, convinti che non sia possibile consolidare il debito senza aumentare la pressione fiscale, fanno marcia indietro e chiedono un accordo che preveda 2000 miliardi di dollari di tagli in 10 anni, invece che gli iniziali 4000. Per discutere i termini dell’accordo, Obama incontrerà alle 18 (le 24, in Italia) i leader del Congresso.