La parata protestante “mini Twelfth” sfocia in incidenti e scontri con la polizia. E’ un nuovo episodio che segnala come la tensione nell’Ulster, l’Irlanda del Nord, stia tornando ai livelli preoccupanti di un tempo. Ieri la tradizionale parata dei protestanti è passata nel suo percorso vicino a una zona abitata in prevalenza da cattolici, lo Short Strand, all’interno della capitale Belfast. Immediatamente sono scoppiati incidenti. La polizia è intervenuta per sedare la situazione ma è stata accolta con lancio di sassi e bottiglie da parte dei protestanti. Gli incidenti si sono sviluppati violenti con veicoli della polizia presi d’assalto e danneggiati, incendi. Le forze dell’ordine hanno sparato proiettili di gomma e usato gli idranti. Tutta la zona è stata chiusa e i cittadini evitati ad evitarla fino al ritorno alla calma. E’ il secondo episodio del genere nel giro di una settimana. Allora gli scontri si erano tenuti all’interno di Short Strand, zona abitata da cattolici all’interno di un quartiere a maggioranza protestante ed erano stati ancora più violenti di quelli di eri. La polizia le aveva definite le peggiori da molto tempo a questa parte, in pratica dal 1998 quando si era riusciti a trovare un accordo di pace tra cattolici (indipendentisti) e protestanti (lealisti della corona inglese) dopo circa trent’anni di violenze che avevano causato quasi 4mila morti.



Questi incidenti delle ultime settimane prendono il via dopo che lo scorso 2 aprile  una autobomba era esplosa  in una cittadina a nord di Belfast, Omagh, uccidendo un agente di polizia cattolico. L’attentato era stato attribuito agli  indipendentisti repubblicani. Peter Robinson, primo ministro dell’Irlanda del Nord ha detto che sta studiando un piano di pronto intervento per bloccare ogni ulteriore manifestazione di violenza.



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