Continuano a salire le vittime del duplice attacco avvenuto ieri in Norvegia: prima le esplosioni a Oslo, vicino agli uffici del premier Jeons Stoltenberg, poi la strage tra la folla a colpi di arma da fuoco nella vicina isola di Utoya dove si erano dati appuntamento oltre 500 adolescenti ed esponenti del partito laburista. Sembra che le persone rimaste vittime dell’esplosione siano circa sette, mentre sull’isola che si trova a poche decine di chilometri dalla capitale se ne contano un’ottantina, ma il bilancio sembra destinato a salire. L’uomo arrestato dalla polizia è Anders Behrin Breivik, norvegese di 32 anni che, vestito da poliziotto, avrebbe cominciato a sparare all’impazzata scatenando il panico tra la folla. Dopo aver accantonato la pista di Al Qaeda, si pensa ora a una matrice neonazista. Sul profilo di Facebook di Breivik, ora chiuso, si potevano leggere i suoi interessi e le sue attività principali: conservatore, di fede cristiana e anti-islamico, ama giocare a videogiochi di guerra come “Call of Duty Modern Warfare 2” e “World of Warcraft” e gli piacciono film come “Il Gladiatore” e “300”. I suoi testi su www.document.no dimostrano una ostilità nei confronti di una società multiculturale e una visione nazionalista. Interessante la scelta della citazione che Breivik ha condiviso sul social network Twitter, firmata dal filosofo inglese John Stuart Mill: “Una persona con un credo ha altrettanta forza di 100.000 persone che non hanno interessi”.
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Sembra che Breivik fosse direttore della azienda agricola Breivik Geofarm, che potrebbe averlo facilitato nel reperire le sostanze chimiche per fabbricare gli ordigni esplosivi. Naturalmente ora si cerca di capire se Breivik abbia agito da solo o con l’aiuto di complici e soprattutto per quale motivo. Questo attacco, secondo fonti della polizia, ricorda quello americano ad Oklahoma City nel 1995, quando un camion-bomba guidato da due attentatori di estrema destra colpì il palazzo federale.