È stato arrestato Anders Breivik, norvegese di 32 anni, il presunto responsabile del duplice attacco che ha causato la morte di un centinaio di persone tra Oslo e l’isola di Utoya, dove circa cinquecento ragazzi si erano riuniti per un campo estivo del partito laburista. Ma fino a ieri si pensava che ci potesse essere l’ombra di Al Qaeda dietro la strage in Norvegia, dove vive il mullah Krekar, estremista islamico curdo che, dopo aver ottenuto asilo politico a Oslo nel 1991, aveva ricevuto nel 2003 un ordine di espulsione per i suoi legami con l’organizzazione da lui fondata, Ansar al-Islam. E adesso tutti ripensano alle minacce che il mullah indirizzò ai politici norvegesi che avevano deciso di allontanarlo dal paese, in particolare a Erna Solberg, l’allora ministro per l’Asilo politico: il mullah Krekar, nel corso di una conferenza stampa, aveva affermato che se fosse stato costretto a dover tornare in Iraq e se fosse stato ucciso, i politici norvegesi avrebbe fatto la stessa fine. Anche Ayman al-Zawahiri, l’ormai numero uno dell’organizzazione terroristica di Al Qaeda dopo la morte di Osama Bin Laden avvenuta durante il blitz americano in Pakistan, aveva minacciato nel 2004 la Norvegia, che non partecipava all’intervento militare in Iraq. Fino a ieri si pensava anche che la rabbia potesse essere stata scatenata dalla pubblicazione di vignette del Profeta Maometto che, dopo aver creato una grande indignazione nel mondo islamico cinque anni fa, erano state riproposte dal giornale norvegese Aftenposten  lo scorso anno.   



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Nel 2006 l’ambasciata norvegese a Damasco fu presa d’assalto insieme a quella danese. Adesso sembra invece che Anders Breivik, conservatore e forse vicino agli ambienti dell’estrema destra xenofoba, sia il responsabile di entrambi gli attacchi: alcuni testimoni raccontano la freddezza con cui Breivik, vestito da poliziotto, sparava alla testa delle persone a terra per assicurarsi che fossero morte. Gli investigatori stanno intanto cercando di capire il tipo di esplosivo usato, ma si pensa che Breivik, lavorando in un’impresa agricola a Rena, abbia potuto maneggiare le sostanze chimiche necessarie per fabbricare ordigni esplosivi. 



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