Un blitz delle forze di polizia in un quartiere orientale di Oslo ha portato all’arresto di sei persone che potrebbero essere legate alla strage di venerdì scorso. Anders Behring Breivik, il 32enne di simpatie neonaziste, che si professa cristiano, massone e anti-islamico, è per ora l’unico autore identificato con certezza del massacro costato al vita a più di 90 persone. L’uomo, dopo aver piazzato un’autobomba nel centro di Oslo, che ha provocato la morte di 7 persone, si è diretto sull’isola di Utoya, dov’era in corso il raduno dei giovani laburisti. Lì per un’ora e mezza ha agito indisturbato, arrivando a uccidere 85 persone. Se ritroveranno alcuni disperi morti, le stime peggioreranno. Per entrambi gli attentati Breivik ha dichiarato di aver agito da solo. Sarebbe almeno dal 2009 che pianifica la strage. Emerge da un libro-confessione di 1500 pagine pubblicato da tempo su internet, “2083 Dichiarazione d’indipendenza europea”, in cui parla del terrorismo come strumento per risvegliare le masse contro le forze islamiche e multiculturaliste. Nel lunghissimo documento, l’assassino aveva anche scritto che sarebbe stato ricordato come il peggior mostro dai tempi della Seconda Guerra Mondiale. 



«Stiamo conducendo un’operazione di polizia che riguarda un indirizzo nell’est di Oslo. È legata all’inchiesta», ha dichiarato il portavoce della polizia, Anders Fridenberg, senza volere aggiungere altro. Intanto, la forze dell’ordine stanno passando in rassegna tutte le abitazioni dei neonazisti che sono già stati schedati in passato.  

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