Ostilità da parte del governo cinese ai rappresentanti della Chiesa cattolica. Padre Mella, del Pontificio Istituto Missioni Estere, si è visto negare il permesso di ingresso in Cina, ma non è il solo caso del genere. Le autorità cinesi stanno inasprendo i controlli all’ingresso, ostacolando la libera circolazione di esponenti della Chiesa cattolica fedele al Papa. Il tutto dopo i recenti casi di scomunica e contrasti tra Vaticano e Chiesa patriottica cinese, controllata dal governo, in merito all’ordinazione di alcuni vescovi. Conferma la situazione parlando con il sito Asianews anche un sacerdote che vive a Hong Kong che per motivi di sicurezza chiede l’anonimato. Anche padre Mella vive ad Hong Kong da circa vent’anni e mai prima d’ora gli era stato negato di recarsi in territorio cinese. La motivazione fornita dalle autorità è che il padre missionario avrebbe partecipato a manifestazioni di protesta contro l’ordinazione ritenuta illecita dal Vaticano di alcuni vescovi. Il sacerdote aveva ricevuto il nulla osta a una sua visita nella provincia di Henan un mese fa.



Pochi giorni fa invece, arrivato al confine tra provincia di Hong Kong e Cina, è stato fermato e detenuto in un posto di controllo per circa un’ora. Il missionario ha raccontato che poi gli è stato comunicato che gli veniva negato il permesso di entrare in territorio cinese e che doveva tornare a Hong Kong. Preoccupazione da parte dei cattolici fedeli al Papa: si teme che la situazione possa durare a lungo.

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