Nei laboratori dell’Istituto per la valorizzazione del legno e delle specie arboree del Consiglio nazionale delle ricerche di San Michele all’Adige sono in corso e proseguiranno per tutto agosto le prove di resistenza sismica di un prototipo di abitazione fatto in legno e pietra, da utilizzare per la ricostruzione post-terremoto di Haiti. I test fanno parte del progetto “REparH”, realizzato da università e Scuola superiore di architettura ‘CRATerre-Ensag’ di Grenoble insieme alla ong “Misereor”, per la creazione di questo sistema costruttivo misto con telaio in legno e muratura in pietra che garantisca all’isola caraibica, colpita dal drammatico sisma del 2010, una ricostruzione sicura, economica e sostenibile. Ario Ceccotti, direttore di Ivalsa-Cnr, ha dichiarato: “Finora non sono mai stati realizzati studi sul comportamento di strutture miste di questo tipo in caso di sisma: non esistono dati sperimentali né modelli “a fortiori”. I nostri test di misura delle prestazioni meccaniche saranno dunque la prima base scientifica per fornire gli strumenti tecnici con cui migliorare gli edifici esistenti e costruire quelli nuovi”. Solo dopo il superamento dei test e la risoluzione di eventuali punti critici, la tecnologia potrà essere applicata ad Haiti.
Florent Vieux-Champagne dell’università di Grenoble, in Italia per seguire il progetto, spiega: “Abbiamo chiesto la collaborazione dei colleghi dell’Ivalsa per la loro competenza e professionalità a livello internazionale nella resistenza degli edifici ai terremoti, oltre che per la disponibilità di laboratori sperimentali all’avanguardia. Le soluzioni tecniche adottate per gli edifici non sono le migliori in assoluto ma rappresentano un buon compromesso tra performance, tecnologie costruttive locali e restrizioni socio-economiche. Il legno per gli haitiani è un materiale costoso, quindi dobbiamo utilizzarne in misura ridotta e delle qualità più comuni. Il restante materiale è costituito da pietra e tufo, largamente presenti sul posto”.