UCA news, sito indipendente di notizie cattoliche con base a Hong Kong, riferisce che due dei quattro sacerdoti della chiesa cattolica sotterranea arrestati all’inizio di agosto nella provincia cinese orientale dello Shandong sarebbero ancora in carcere nelle mani della polizia. L’Amministratore della diocesi di Heze, Padre Wang Chengli, secondo le indiscrezioni sarebbe attualmente in un centro di detenzione della contea di Dongming. Chengli era stato portato via lo scorso 3 agosto insieme agli altri tre sacerdoti Zhao Wuji, Sun Guicun e Li Xianyang, mentre si trovavano insieme nella casa di un laico. Con il pretesto di arrestare un ladro, gli agenti di polizia si erano introdotti nella casa e li avevano portati via. Sempre a quanto si legge su Uca News, dopo essere stati interrogati dagli agenti di polizia, Zhao Wuji e Li Xianang erano stati liberati il 7 agosto e il giorno dopo era stato rilasciato anche Sun Guicun, per poi essere preso nuovamente in custodia il giorno successivo per motivi che ancora non appaiono chiari. Secondo fonti della chiesa locale questi arresti rappresenterebbero un tentativo di costringere i sacerdoti a unirsi alla chiesa patriottica cinese. Poco tempo fa Padre Mella, del Pontificio Istituto Missioni Estere, si è visto negare il permesso di ingresso in Cina.
Le autorità cinesi stanno inasprendo i controlli all’ingresso, ostacolando la libera circolazione di esponenti della Chiesa cattolica fedele al Papa. Il tutto dopo i recenti casi di scomunica e contrasti tra Vaticano e Chiesa patriottica cinese, controllata dal governo, in merito all’ordinazione di alcuni vescovi.