Riprende il processo contro l’ex presidente egiziano Hosni Mubarak. Ahmed Refaat, presidente del Tribunale del Cairo, ha aperto la seconda udienza contro l’ex Rais. Mubarak è apparso in cattive condizioni di salute e – come lo scorso 3 agosto – è giunto in aula in barella. Le emittenti egiziane lo hanno mostrato sdraiato, mentre conversava con i figli, all’interno della gabbia degli imputati dell’aula bunker predisposta nell’Accademia di polizia, nella periferia della Capitale. L’ex capo dello Stato, 83 anni, soffre di gravi problemi cardiaci e, in occasione della prima udienza, era stato trasportato in elicottero dall’ospedale di Sharm El Sheikh. Un’esposizione che, in molti, giudicano inopportuna: mostrare il vecchio despota malato e in barella alla tv di stato, esibito al pubblico ludibrio, può compiacere il desiderio di vendetta di parecchi, ma potrebbe sortire effetti controproducenti. Le accuse per lui – oltre che per i figli Gamal e Alaa e per altri gerarchi con i quali è coimputato – sono gravissime: sarebbe il responsabile dell’uccisione di circa 800 manifestanti nel corso delle proteste che portarono alla caduta dal suo regime. Fuori dall’aula, affollata da avvocati e giornalisti, si sono radunate centinaia di persone che hanno dato vita a tafferugli. La Bbc ha mostrato le immagini dei manifestanti, spiegando che si è verificato qualche scontro tra gli oppositori di Mubarak e alcuni (pochi) simpatizzanti.
Nel frattempo è stato aggiornato al 5 settembre prossimo il processo perHabib al Adli, ex ministro dell’Interno egiziano e per sei suoi collaboratori. Adli è accusato di aver dato l’ordine di sparare, durante le proteste, sulla folla.