Per il momento è di 7 feriti – due dei quali versano in gravi condizioni – il bilancio dell’esplosione dell’ordigno di fabbricazione artigianale avvenuta oggi in Pakistan, a Charsadda, capitale dell’omonimo distretto situato nella provincia di Khyber Pakhtunkhwa, nel settore nord-occidentale del Paese.
Samaa Tv, emittente di Islamabad, ha riferito che l’attentato è avvenuto nella zona di Tableeghi Marzaz sulla Naushehra Road. Dawn Tv, invece, fa sapere che lo scoppio si è verificato di fronte a un centro di preghiera. Una scia di sangue che non sembra aver intenzione di interrompersi, quella inaugurata ieri, quando la nazione ha festeggiato il 64esimo anniversario dell’indipendenza dalla Gran Bretagna.
Sono 18 le persone uccise ieri nel corso di una serie di attentati, il più grave dei quali – non ancora rivendicato – si è consumato nella provincia del Baluchistan, nel sud-ovest. Lì una bomba esplosa in un ristorante di Dera Allah Yar ha ucciso 14 persone e ne ha ferite 16. A Khuzdar, sempre nella medesima provincia, due uomini armati a bordo di una moto hanno freddato un giornalista. In un settore tribale nord-occidentale, poi, tre uomini appartenenti alle milizie paramilitari sono stati uccisi a corpi di mortaio, e 25 persone sono rimaste ferite.
Quattro razzi, infine, hanno centrato il campo militare di Miranshah, nel Waziristan, mentre un cittadino americano è stato rapito, nella sua abitazione, a Lahore. Si chiama Justin Warner, 60 anni, è un uomo d’affari e da 4 anni si trova nel Paese per realizzare progetti di sviluppo. Otto uomini armati sono riusciti a mettere fuori combattimento le sue tre guardie del corpo.