Benedetto XVI è giunto oggi a Madrid, atteso da centinaia di migliaia di giovani che da gironi affollano le strade della capitale spagnola in occasione delle Giornate Mondiali della Gioventù. Nonostante le proteste di alcune migliaia di indignados avvenute la scorsa notte che hanno provocato alcuni feriti e diversi arresti, oggi l’arrivo del Papa si è svolto senza problemi. Tantissimi invece i giovani che hanno salutato l’arrivo del pontefice in modo festoso. Il Papa nel suo discorso di saluto all’aeroporto ha subito affrontato il tema economia, alla luce della grave crisi internazionale, chiedendo più occasioni di lavoro per i giovani e una economia etica al servizio dell’uomo. “Se i giovani di oggi non trovano prospettive per la loro vita, il nostro oggi è sbagliato ed è male” ha detto. Aggiungendo: “La crisi attuale dimostra quello che è avvenuto anche nella precedente grave crisi: serve una dimensione etica che non è una cosa esterna ai problemi economici, ma una dimensione interiore fondamentale”. Per il Papa, l’uomo deve essere al centro dell’economia e non viceversa. Non bastano i regolamenti mercantili, ha detto, ma ci vuole una ragione etica. La dimensione etica, ha spiegato, è una dimensione interiore fondamentale. Poi l’augurio e il messaggio a giovani presenti che ha scatenato un lungo applauso: “Mi accingo a dire ai giovani con tutta la forza del mio cuore: non vergognatevi del Signore”. Benedetto ha poi ricordato come in molti nel mondo oggi soffrano persecuzioni per la fede in Cristo, con discriminazioni che arrivano fino alla persecuzione diretta. Le polemiche intanto relative ai costi delle Giornate Mondiali della Gioventù e alla visita del papa che avevano scatenato le proteste degli indignados sono oggi state rispedite al mittente da Radio Vaticana, che ha spiegato che i costi dell’evento sono tutti a carico della Chiesa e di donatori privati e che lo Stato spagnolo riceverà invece un ritorno economico dall’oltre un milione di presenze di questi giorni. Il Papa è stato accolto all’aeroporto dal Re di Spagna Juan Carlos e dal capo del governo Zapatero.