L’uragano Irene sta per arrivare a New York. Il sindaco Michael Bloomberg ha ordinato la più grande evacuazione della storia della Grande Mela, con circa 370 mila persone che in questi giorni hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni situate nelle zone più a rischio. Tutti i cittadini hanno fatto rifornimento di ogni genere alimentare, creando lunghe code nei negozi, ma svuotando le vie della città, e ora sono pronti a chiudersi in casa. La metropolitana è stata chiusa, anche se dovrebbe riaprire già domani e ora, sotto una fitta pioggia battente, New York aspetta che Irene passi e se ne vada. Le più grandi paure riguardano proprio le inondazioni che, facendo salire il livello di acqua di qualche metro, potrebbero sommergere l’area di Manhattan dove si trovano Ground Zero e Wall Street. Temuto anche un black out generale che, secondo la Conedison, società che si occupa della distribuzione della corrente elettrica nella Grande Mela, potrebbe anche avvenire per due o tre giorni. Le autorità hanno distribuito nei giorni scorsi ai cittadini una guida su come comportarsi mentre l’uragano si scaglierà contro la città: vietato telefonare se non strettamente necessario per non sovraccaricare le linee, non usare le cucine a gas, non restare troppo vicini alle finestre e lasciare inserite il minor numero di prese elettriche. Secondo il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, in visita presso la sede della protezione civile Usa, “ci aspettano 72 ore molto lunghe”. “State facendo un lavoro stupendo. La situazione è grave ma il governo sta dimostrando di essere preparato”, ha detto Obama rivolgendosi alla protezione civile. Da ieri chiusi i tre aeroporti della città. Niente voli almeno fino a lunedì (Alitalia ha comunicato che tutti i voli per New York e Boston di ieri e oggi sono stati cancellati; numero verde a disposizione per informazioni,  800.65.00.55, oppure chiamare al numero 06.65640, e negli Stati Uniti al numero verde 1.800.23.35.750, o al numero +39.06.65649), quando si prevede che l’emergenza finisca. I grattacieli della città sono costruiti per resistere anche alle raffiche che si prevedono intorno ai duecento chilometri orari, ma le piogge violenti e torrenziali che accompagnano un uragano fanno paura. Come anche il mare.



C’è chi avverte del pericolo tsunami, con onde alte anche dieci metri. Uno scenario degno di film apocalittici come The Day After, che narravano la distruzione di New York proprio tramite ondate gigantesche. La zona poi che l’uragano potrà colpire è davvero vasta, dalla Florida su fino al New England, in pratica tutta la costa est del Paese. Gli esperti della National Oceanic and Atmospheric Administration avvertono: l’uragano su New York potrà avere conseguenze disastrose. C’è poi il timore per le numerose centrali nucleari che si trovano ella zona interessata, che sono circa una decina.

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