L’ex premier Iulia Timoshenko, oggi leader dell’opposizione, è stata arrestata nella giornata di oggi in aula dopo la decisione presa dal tribunale di Kiev, con l’accusa di abuso di potere nella vicenda delle importazioni di gas nel 2009: l’ex premier ucraino, senza il via libera del governo che allora guidava, impose un accordo alla società statale energetica Naftogaz con il colosso russo Gazprom, e sembra che il prezzo stabilito per il gas, di 450 dollari ogni mille metri cubi, fosse molto svantaggioso per l’Ucraina. La richiesta di arresto è stata avanzata da Lilia Frolova, procuratore presso la Corte di Pechersk, secondo cui le dichiarazioni della Timoshenko non permettevano il rispetto delle norme processuali. Tutto questo avviene dopo la decisione della Corte di Kiev di non arrestare l’ex premier lo scorso 27 luglio, a seguito della richiesta avanzata dal procuratore Oleksandr Mikitenko. Il giudice del processo in cui è coinvolta la Timishenko, lo stesso giorno aveva anche rifiutato di rimandare il processo per permettere all’imputata di trovare nuovi avvocati, dopo averli congedati ed essersi presentata in aula senza legali.
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