I ribelli libici hanno lanciato un’offensiva contro una postazione strategica delle guarnigioni fedeli a Gheddafi che difendono Bir Ghanam, a 80 chilometri a Sud di Tripoli. Un portavoce dei ribelli fa sapere che nello stesso momento, a circa cento chilometri a Est di Tripoli, la popolazione di Al Qusbat si sarebbe sollevata contro Gheddafi e sembra che ora si troverebbe sotto l’assedio delle forze fedeli al regime. Intanto è ancora mistero intorno alle sorti del figlio del Colonnello, Khamis, detto “il macellaio”, dopo il raid notturno della Nato dei giorni scorsi su Zliten, a Est di Tripoli, in cui sembra che abbia perso la vita, almeno secondo le parole di Mohammed Zawawi, portavoce dei gruppi insurrezionali a Bengasi. La Nato ha confermato il raid ma non l’uccisione di Khamis, mentre da Tripoli cominciano ad arrivare le smentite: “Sono notizie false. Hanno inventato le notizie su Khamis Gheddafi per coprire i loro omicidi. È uno sporco trucco per coprire i loro crimini a Zlitan e l’uccisione della famiglia libica al-Marabit”, ha commentato Mussa Ibrahim, portavoce del regime. Il ventottenne Khamis Gheddafi, comandante della 32/a Brigata, sempre in prima fila nella repressione della rivolta, era già stato dato per morto il 20 marzo scorso, quando i carri armati della brigata erano stati colpiti dagli attacchi dei jet francesi vicino Bengasi.
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Poco dopo, però, Khamis riapparì sulla tv di Stato. Il primo maggio scorso, invece, perse la vita un altro figlio di Gheddafi, Saif al-Arab, durante un bombardamento Nato contro la sua abitazione a Tripoli.