Tayyip Erdoganm il primo ministro turco è giunto oggi in Libia. La sua visita al Paese è stata ritardata, a causa della decisione improvvisa del premier inglese, David Cameron, e del presidente francese Nikolas Sarkozy – quest’ultimo strenuo oppositore dell’entrante della Turchia nella Ue -, di recarsi, ieri, a Tripoli. Erdogan ha procrastinato ad oggi l’arrivo onde evitare situazioni imbarazzanti. Da Gheddafi giunge un attacco ai leader occidentali; secondo il suo portavoce Moussa Ibrahim, Sarkozy e Cameron, con la loro visita hanno dato ufficialmente vita all’operazione di colonizzazione della Libia, allo scopo di trasformarla in un feudo occidentale.
D’altro canto, la missione a sorpresa di Sarkozy e Cameron era stata dettata – dopo mesi in cui sono stati impegnati a far cadere il regime turco – dalla necessità di non farsi rubare la scena né l’intestazione della caduta del regime da Ergogan. Il quale in questi giorni ha fatto tappa nei paesi della primavera islamica allo scopo di affermare la propria leadership sul mondo musulmano. Erdogan è giunto a Tripoli con una delegazione di 5 ministri. Incontrerà il capo del Consiglio Nazionale di Transizione, Abdel Jalil, e parteciperà alla preghiera del venerdì e terrà un discorso nella Piazza dei Martiri. Nel frattempo, gli insorti sono riusciti a entrare in una delle ultime roccaforti del rais, Bani Walid, 150 chilometri a sud della Capitale. All’interno delle mura sarebbe penetrata una lunga fila di veicoli da combattimento.
Il convoglio è stato duramente attaccato, lungo la strada, dai lealisti. Gli insorti hanno affermato di non aver utilizzato artiglieria pesante per non colpire i civili. L’annuncio è stato dato da una fonte del Cne, e riportato dalla tv satellitare Al Arabiya. All’alba i fedeli di Gheddafi avevano lanciato 5 razzi che avevano colpito l’ospedale da campo. Secondo quanto riportato dai medici presenti sul posto, per fortuna non ci sarebbero state vittime. A Sirte, città natale del Colonnello, invece, continua a infuriare la battaglia, mentre starebbero arrivando brigate di rinforzo ai ribelli da est e da sud.
Lì si continua tuttora a combattere senza sosta, tanto che ieri i ribelli avrebbero perso 11 uomini e subito 15 feriti. L’aeroporto della Città, tuttavia, sarebbe ormai sotto il controllo del Cnt. Secondo la Nato, in tutto il territorio libico, sarebbe operativo ancora il 15 per centro delle forze fedeli a Gheddafi