In Arabia Saudita la tensione è alle stelle. L’ambasciata americana a Riad ha fatto sapere, diffondendo una nota, che l’incolumità di qualunque cittadino occidentale che dovesse trovarsi nel Paese è seriamente a rischio. I diplomatici hanno rivelato che un gruppo terroristico sta mettendo a punto una serie di piani con l’intenzione di rapire stranieri presenti nel regno. E’ probabile che l’allarme sia riferito ai terroristi di Al Qaeda che si trovano nel vicino Yemen. Può darsi che i terroristi stiano cercando di riguadagnare terreno nel Paese che, ufficialmente, li ha sempre combattuti tentando di arginarne l’influenza. In passato cellule jihadiste si erano accanite contro la presenza straniera, colpendo persone, istituzioni o edifici. Nel 2004, in particolare, era stato rapito Paul Johnson, un ingegnere aeronautico della Lockheed Martin, colosso bellico statunitense. Avevano dato all’Arabia un ultimatum perché rilasciasse alcuni suoi membri incarcerati. Allo scadere, avevano decapitato Johnson. Dopo aver pubblicato il video dell’uomo su un sito a loro vicini, i terroristi ne avevano diffuso la foto del cadavere decapitato. Più tardi, alcuni mesi dopo, ad un ingegnere francese toccò la stesa fine. Questi episodi furono seguiti dalla pubblicazione on line di un manuale che spiegava come trattare gli stranieri sul suolo arabo. Da allora, le autorità arabe hanno proceduto con una stratta nei confronti del terrorismo, arrivando smantellare gran parte del loro network. In più occasioni il regno si è dimostrato un valido alleato degli Stati Uniti nella lotta al terrorismo. Di recente, ad esempio, ha lasciato che gli Usa utilizzassero il suolo del Paese come base per consentire ai propri droni di penetrare in Yemen. E, proprio dallo Yemen, potrebbe giungere l’attuale pericolo per gli stranieri. I militanti della rete che non sono stati uccisi o che non hanno accettato di sottoporsi ad un programma di reintegrazione nella società, sono fuggiti in Yemen, dove hanno dato vita alla fazione Al Qaeda nella penisola arabica, una delle tante in cui l’associazione guidata, fino alla sua morte, da Osama Bin Laden si è parcellizzata da quanto l’America ha inaugurato la lotta al terrorismo.
Al Qaeda nella penisola arabica ha sempre privilegiato obiettivi yemeniti. Tuttavia, non ha disdegnato attacchi nel regno, come quello del 2009, quando un kamikaze tentò di uccidere un membro della sicurezza.