In occasione del decimo anniversario dell’11 settembre, torna la paura di attacchi aerei terroristici. C’è il rischio: lo dice un rapporto del Dipartimento di Stato americano per la Sicurezza e lo conferma l’Fbi
Terroristi di Al Qaeda che hanno imparato a guidare i jet negli Stati Uniti. E’ purtroppo quanto accadde in occasione degli attacchi terroristici a New York e Washington dell’11 settembre 2001. La mancanza di una sorveglianza adeguata, la certezza di trovarsi al sicuro in casa propria dai terroristi, una serie di errori portarono alla beffa sanguinosa che permise a membri arabi dell’organizzazione di Osama bin Laden di portare a termine quasi con completo successo (un quarto volo, come si sa, grazie all’azione coraggiosa dei passeggeri, si schiantò a terra prima di raggiungere il suo obbiettivo) il più terribile attentato che l’America abbia mai vissuto e anche uno dei più terribili al mondo. Adesso, in occasione del decimo anniversario di quel giorno, nonostante la recente uccisione di bin Laden, torna la paura di attentati. Con lo stesso metodo dell’11 settembre, quello degli attacchi aerei.
L’allarme per i possibili nuovi attacchi è giunto tramite un rapporto del Dipartimento di Stato americano per la Sicurezza poi confermato dall’Fbi che ha sottolineato il medesimo pericolo. “Estremisti violenti con una conoscenza generica dell’aviazione e l’accesso a piccoli aeroplani stanno ponendo un significativo allarme alla sicurezza interna”: è quanto dice il rapporto. Si specifica l’uso di “piccoli aeroplani”. Questa volta dunque niente grandi jet intercontinentali come accadde l’11 settembre 2001, oggi attentamente sorvegliati dopo la terribile esperienza. Si preferirebbe usare piccoli velivoli, magari dei monoposto, che se sulla carta pongono una minaccia meno seria, in realtà potrebbero essere altrettanto pericolosi. Come dice ancora il rapporto, i velivoli possono infatti essere riempiti di esplosivo di potenza distruttiva ed essendocene un grandissimo numero in America, è molto difficile poterli controllare tutti. Al Qaeda, secondo l’intelligence americana, ha dimostrato di preferire gli attentati tramite o per mezzo aeroplani sin dagli anni Novanta e secondo dati in loro possesso, si ha notizia che il loro quartier generale abbia discusso proprio l’utilizzo di aeroplani di piccolo taglio per attentati terroristici in America.
Sempre secondo il rapporto di sicurezza, i terroristi di Al Qaeda potrebbero trovare facilmente volontari in grado di imparare a guidarli, magari in Europa, e quindi affittarne diversi negli Stati Uniti per compiere i loro gesti. L’unica nota confortante di tutto questo è che, come dice ancora il rapporto del Dipartimento per la Sicurezza, non si ha prova di un piano preciso con obbiettivi dichiarati. Dall’11 settembre 2001 comunque, i servizi di sicurezza americana lanciano immediatamente in allarme quando si ha notizia di possibili attentati. Lo stesso Presidente Barack Obama si è detto preoccupato di quelli che vengono definiti “lupi solitari”, personaggi che si attivano da soli senza contatti diretti con Al Qaeda per portare a termini atti terroristici. Ed è difficilissimo identificarli prima che portino a compimento i loro folli gesti. E’ risaputo poi che bin Laden aveva in mente di “celebrare” il decimo anniversario delle stragi dell’11 settembre con un nuovo attacco agli Stati Uniti.
Non sarebbe la prima volta, anche se lontano dagli Stati Uniti. Nel 2002 le autorità americane scoprirono un piano di Al Qaeda secondo il quale un piccolo velivolo avrebbe dovuto gettarsi contro una nave da guerra americana stazionante allora nel Golfo Persico. Nel 2003 venne scoperto un altro piano analogo: lanciare un piccolo velivolo carico di esplosivo contro il consolato americano di Karachi in Pakistan. Ma c’è un precedente che inquieta tutti i responsabili dei servizi segreti americani ed è quello a cui probabilmente fa riferimento Obama. Nel 2002 un certo Charles Bishop si gettò con un Cessna sulla torre della Banca d’America nella città di Tampa. Il giovane di soli 15 anni, lasciò un biglietto in cui aveva scritto che era un sostenitore di bin Laden e di Al Qaeda. Di fatto, non si poté mai dimostrare che il ragazzo avesse avuto dei contatti con Al Qaeda, piuttosto fece tutto da solo. Nel 2010 poi un uomo, che apparentemente ce l’aveva con l’ufficio delle tasse americano si schiantò con un Piper Cherokee nell’edificio che ospitava l’ente riscossione tasse di Austin, nel Texas, uccidendo oltre a se stesso anche un dipendente. Gli italiani ricordano poi il terribile caso del piccolo aeroplano che si schiantò, pochi mesi dopo l’11 settembre, contro il grattacielo Pirelli di Milano uccidendo due dipendenti della Regione Lombardia. Si è detto che sia trattato di un incidente anche se il sospetto di un gesto suicida da parte del pilota è rimasto a lungo nell’aria.