Un italiano, che lavora come volontario per una organizzazione non governativa, è stato rapito in Pakistan. L’episodio, confermato dal nostro ministero degli esteri, sarebbe avvenuto a Multan, nella zona sud dello stato del Punjab. L’italiano si trovava nel Paese asiatico per lavorare a una missione di soccorso delle popolazioni colpite dalle recenti alluvioni. Insieme a lui è stato rapito anche un volontario tedesco. Le prime notizie frammentarie, tra cui quelle postate dal sito pachistano dell’emittente televisiva Geotv parla di alcuni sconosciuti che hanno portato via minacciandoli con le armi i due volontari costringendoli anche a indossare lo shalwar kameez, l’abito tradizionale del Paese, probabilmente per non destare sospetti durante il loro trasferimento. Al momento non è stata rilasciata alcuna rivendicazione, per cui non è possibile sapere se il rapimento sia opera di gruppi fondamentalisti islamici molto attivi in Pakistan, di terroristi legati ad Al Qaeda o semplicemente di malviventi intenzionati a chiedere un riscatto. Il sito infatti riporta questo comunicato: “In base alle prime notizie degli sconosciuti armati hanno portato via due lavoratori stranieri. Secondo alcuni testimoni, i sequestratori avrebbero minacciato i due con le armi e li avrebbero costretti a indossare lo Shalwar kameez (tipico vestito nazionale pakistano) prima di portarli via”. Intanto la Farnesina ha purtroppo confermato la notizia, sottolineando di essersi immediatamente attivata con la sua unità di crisi. Si è anche messa in contatto con la famiglia dell’italiano rapito di cui ovviamente al momento non vengono fornite le generalità. In una nota del ministero degli esteri si legge che “analogamente alla condotta tenuta in passato per analoghi casi, ci si atterrà ad una linea di riserbo, per la quale ci si appella alla collaborazione degli organi di informazione allo scopo di non compromettere gli sforzi per giungere alla liberazione del nostro connazionale”. Il Pakistan vive da tempo una situazione di estremo disordine, con attentati terroristici e una persecuzioen in atto contro la popolazione di fede cristiana, tutte situazioni che controbuiscono alla destabilizzazioen interna.
E’ anche uno dei Paesi al mondo con il più alto rischio dovuto a infiltrazioni terroristiche date anche dalla vicinanza con il vicino Afghanistan, terra dei talebani che nello stesso Pakistan hanno spesso e ancora oggi trovato rifugio e protezione. Ricordiamo che proprio in Pakistan si rifugiava il leader di Al Qaeda, Osama bin Laden.