La quattordicenne Rosinés Chavez, figlia del presidente venezuelano, si è fatta ritrarre in una foto che in questi giorni sta alzando un vero e proprio polverone in Rete. L’immagine mostra infatti la giovane sventolare davanti al volto svariate banconote americane per le quali, tra l’altro, in Venezuela è richiesta un’autorizzazione speciale. La foto è stata pubblicata su Instagram, l’applicazione per iPhone, con cui è stata scattata, che permette di condividere immagini con altri utenti, scatenando numerose polemiche tra gli utenti dei vari social network, da Facebook fino a Twitter: qualcuno definisce “il clan del Presidente” imperialista, mentre altri considerano “oligarchi” i componenti della famiglia Chavez, ma in molti cercano anche di sdrammatizzare o di giustificare la giovane, facendo notare che in realtà le tante banconote mostrate sono tutte, o quasi, da cinque dollari, non andando quindi a creare una somma di denaro eclatante. L’imbarazzo è comunque evidente per Chavez che, nonostante abbia deciso di non commentare l’accaduto, si trova nel mezzo della campagna elettorale per le elezioni che si terranno in Venezuela il prossimo mese di ottobre. In difesa della giovane Rosinés è arrivata quindi l’ex moglie del Comandante e madre della ragazza che, attraverso Twitter, ha spiegato che «l’errore non è stato di farsi fotografare con i dollari ma di pubblicare l’immagine su un media frequentato da gente ignorante che non rispetta gli altri». Lunedì il quotidiano spagnolo ABC ha riferito che al presidente Hugo Chavez, da tempo malato di cancro, rimarrebbero tra i nove e i dodici mesi di vita e che, negli ultimi giorni, i medici gli avrebbero prescritto una forte quantità di antidolorifici per poter affrontare i tanti impegni politici di questo periodo di campagna elettorale. Altre fonti hanno fatto invece sapere che Chavez, proprio per poter essere presente il più possibile agli appuntamenti pubblici, non si sottoporrà più a trattamenti particolarmente invasivi, ma fonti mediche sostengono che difficilmente il Comandante riuscirà «a sopravvivere fino a ottobre».
Verso la fine di settembre dell’anno scorso, il quotidiano “El Nuevo Herald” aveva anche parlato di un ricovero di urgenza, fatto subito smentito da un portavoce del ministero delle Comunicazioni venezuelano che aveva anche ironizzato sulla notizia, su Twitter, dicendo che a essere ricoverati dovrebbero essere i giornalisti del quotidiano, però in un manicomio.