A leggere la didascalia, il video dovrebbe provenire da Muaddamiye, un sobborgo di Damasco, e si possono facilmente riconoscere degli uomini a volto scoperto su due pick-up sparare contro gli edifici, circondati dai boati di altre esplosioni e colpi di arma da fuoco. Si tratta di un video amatoriale, effettuato da una delle finestre di quelle abitazioni, da un anonimo cameraman che per tutta la durata el video si è riparato dietro le tende semichiuse. Resta comunque il fatto che il video sta ora facendo il giro del mondo, e adesso ci si chiede chi fossero quegli uomini anche se, a quanto si legge sul sito della Coalizione di Damasceni liberi per un cambiamento pacifico, si tratterebbe di miliziani pagati dal regime di Assad e facenti parte delle squadre di shabbiha, la cui esistenza è stata da poco resa nota dai media lealisti. Continua intanto la violenza in Siria, dove oggi un attacco terroristico avvenuto a Damasco avrebbe causato la morte di almeno 25 persone e il ferimento di altre 46, almeno a quanto riferisce la televisione di stato siriana. L’attentato è avvenuto non lontano da una scuola, in un quartiere popolare sempre molto affollato, e dai primi rilevamenti sembra che l’obiettivo dell’attacco fosse un autobus. Adesso gli oppositori del presidente siriano Assad sono convinti che dietro a queste esplosioni ci sia lo stesso regime, intenzionato a distogliere l’attenzione sulla violenta repressione interna. Gli attacchi di oggi somigliano in tutto e per tutto al duplice attentato kamikaze avvenuto la mattina del 23 dicembre sempre in Siria, che ha provocato una strage nel centro di Damasco. In quel caso il bilancio delle vittime fu di trenta morti e 55 feriti, prevalentemente civili. Due uomini a bordo di autobombe attaccarono due sedi dei servizi di sicurezza situate nel quartiere centrale di Kafr Susa, e anche in quel caso a riferirlo fu la tv siriana, al Manar, che fa capo al movimento sciita libanese Hezbollah. In quella circostanza si parlava della firma di Al Qaeda sugli attentati. Le agenzie di sicurezza prese d’assalto facevano parte delle quattro che costituivano la lunga mano del regime sulla popolazione, e il principale strumento di pressione. Le quattro agenzie erano quelle per la Sicurezza dello Stato, per la Sicurezza politica, per i Servizi di sicurezza dell’aeronautica,  e per i Servizi di sicurezza militari. Prima di oggi, attentati di questo genere, nel Paese, erano piuttosto rari.



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