Un disastro ambientale destinato ad aggravarsi, quello provocato dalla nave cargo Rena arenatasi dallo scorso ottobre su una barriera corallina della Baia di Plenty, al largo delle coste di Wellington, in Nuova Zelanda. La situazione è decisamente volta al peggio nelle ultime ore. Il cargo incagliatosi, infatti, si è spazzato in due, aumentando il rischio da inquinamento da carburante. Il portavoce della marina neozelandese ha fatto sapere che mentre la parte anteriore della nave è rimasta nella sua posizione, quella posteriore si è staccata, a continua ad oscillare spinta dalle onde alte sei metri. Dalla nave sono fuoriusciti, inoltre, numerose container. Le autorità,perlustrando la porzione oceanica in elicottero sono riuscite a identificarne una trentina, mentre altri 15 sono stati localizzati in mare aperto. Valutare l’entità delle fuoriuscite, tuttavia, è stato complicata dal fatto che il mare era particolarmente torbido a causa della perdita di una container di latte in polvere. Claudine Sharpe, portavoce della Braemar Howells, compagnia specializzata in pulizie ambientatali, fa sapere che, attualmente, i container complessivamente persi sono tra i 200 e i 300, su un totale di 800 trasportati dalla nave. Circa un 20 per cento resterà a galla, mentre il resto affonderà. Nel frattempo, sono già 350 le tonnellate di carburante frammischiatosi alle acque. Nei container ce ne sarebbe ancora un migliaio di petrolio, mentre 1100 tonnellata sono state portate via dai soccorritori. Il fatto che la parta posteriore della nave sia scossa fortemente dalle correnti fa temere che ben presto si rovescerà e affonderà. A quel punto, le operazioni di recupero diventerebbero ancora più complicate. Oltretutto, la tempesta in corso sembra che potrebbe durare ancora per 3 o quattro giorni. Attorno alla barriera corallina, famosa per la ricchezza della sua fauna, sarebbero morti circa 20mila uccelli marini. Si tratta del disastro ambientale marino peggiore della storia della Nuova Zelanda. Il capitano della nave e il primo ufficiale della nave sono incriminati per la gestione rischiosa della nave, per inquinamento ambientale e per aver alterato, in seguito all’incidente, alcuni documenti navali.