L’uragano Sandy è passato e ha lasciato danni e distruzione. Non ultimo anche l’allarme nucleare: tre centrali infatti sono state costrette a spegnere i reattori. Si tratta degli impianti nucleari della centrale di Salem sul fiume Delaware e di quella di Hancock Bridge nel New Jersey. Le misure, spiegano i responsabili degli impianti, sarebbero state prese per cautela e non perché si sarebbero verificati danni o fughe radioattive: le strutture, dicono, sono stabili. In realtà la centrale nel New Jersey ha dovuto spegnere il reattore 1 dopo che quattro delle sue sei pompe di raffreddamento avevano smesso di funzionare per via dei danni provocati dal passaggio dell’uragano Sandy. Infine la terza centrale colpita è quella di Indian Point a sole 45 miglia di distanza da New York: problemi elettrici in questo caso. Al momento la situazione è sotto controllo e si segue lo sviluppo. Sandy comunque si è rivelato davvero quell’uragano spaventoso di cui si temevano gli effetti: ben diciassette infatti i morti (tra cui tre bambini molto piccoli) e numerosi i danni. In piena Manhattan ad esempio un edificio è stato letteralmente aperto in due: è successo sulla Ottava Avenue nel quartiere di Chelsea. Ancora interrotti poi i collegamenti aerei con New York: 15500 i voli cancellati, sempre chiusi anche oggi i tre aeroporti della Grande mela: le previsioni parlano di chiusura almeno fino a domani pomeriggio. Tutta New York è ancora sotto l’effetto urgano: i mezzi pubblici non circolano, le attività commerciali sono ancore chiuse, numerosi gli allagamenti. Scuole, uffici e anche Wall Street rimangono chiusi. La situazione è grave anche e soprattutto in provincia dove numerosi fiumi sono straripati provocando gravi danni. Tre città sono state evacuate dopo lo straripamento del fiume Hackensack a Moonachie nel Connecticut: messe in salvo circa duecento persone. A Baltimora poi sono crollati ben quattro edifici fortunatamente disabitati mentre il computo delle persone senza elettricità è ancora di circa sette milioni e mezzo di abitanti.