Drammatico grido di aiuto del premier greco Samaras che avverte: a novembre finiranno i soldi e la Grecia farà bancarotta. Non c’è più liquidità nelle casse del paese ellenico, per sopravvivere è necessario arrivi dunque la seconda parte degli aiuti europei promessi da tempo ma fermi per mancato accordo sulla restituzione. La troika si trova proprio in queste ore ad Atene per discuterne con il governo, ma da tempo ogni accordo è fermo per la richiesta greca di ridurre i tassi di interesse sulla restituzione o allungare i tempi della restituzione stessa. Una situazione drammatiche che a Samaras ha fatto paragonare il suo paese alla Germania prima dell’avvento di Hitler: siamo come la repubblica di Weimar ha detto. La società rischia il tracollo e l’avvento al potere di gruppi estremisti, ad esempio i nazisti greci che alle ultime elezioni hanno avuto molti voti. L’ascesa al potere cioè di “qualcosa che non si era mai visto prima nel nostro Paese: la crescita di un partito dell’estrema destra, si potrebbe dire fascista, neonazista” ha detto. Il partito neonazista greco si chiama Alba dorata ed è al terzo posto come partito con più elettori. Che fare a questo punto? Una delle ipotesi è che la Bce accetti di diminuire gli interessi sul debito concesso alla Grecia oppure approvare un rinvio delle scadenze come chiesto da tempo. Si sa che a queste ipotesi si è sempre opposta la Germania di Angela Merkel. Oppure, propone il premier greco una “una ricapitalizzazione delle banche greche come quella presa in considerazione per la Spagna”. Come detto, i tedeschi Matthias Mors (Ue) e Klaus Masuch (Bce) ed il danese Poul Thomsen (Fmi) inviati della troika sono ad Atene in queste ore per discutere la situazione. Si cercherà di approvare il pacchetto di tagli previsto per il 2013-14 prima della riunione dell’Eurogruppo prevista lunedì prossimo. Si discuterà anche di taglio delle pensioni e ai sussidi assistenziali, in particolare quelli degli agricoltori che ancora non hanno avuto taglio alcuno.
Ovviamente tagli di questo tipo riporterebbero i cittadini in strada: proprio pochi girono fa ci sono state violente manifestazioni con incidenti in tutta la Grecia.