Un missile sparato presumibilmente dalla striscia di Gaza è caduto poco lontano da Tel Aviv, nel mare di fronte alla capitale israeliana. Non ci sono vittime. Secondo le brigate di Hamas il razzo invece avrebbe colpito la parte sud della città. Si tratterebbe di un missile  a lunga gittata di dotazione all’esercito iraniano. A Tel Aviv sono suonate le sirene di allarme che invitano la popolazione a recarsi in luoghi sicuri e protetti. E’ l’ultimo grave episodio di quella che si sta profilando come una nuova guerra fra Israele e Palestina. Da ieri infatti i due stati si scambiano missili, mentre Israele ha compiuto veri e propri raid aerei che avrebbero causato una quindicina di morti fra i palestinesi. Tutto è cominciato con un primo raid mirato israeliano che ha colpito e ucciso il capo militare di Hamas, considerato l’ideatore del rapimento del soldato israeliano nel 2006 tenuto incarcerato fino al 2011. Gi altri raid israeliani avrebbero colpito diversi depositi di razzi a lunga gittata dei palestinesi: l’obbiettivo delle missioni è proprio quello di distruggere l’arsenale di Hamas per evitare il continuo lancio di razzi in territorio israeliano, ma evidentemente di razzi ne sono rimasti ancora. Uno di questi infatti stamane ha causato tre morti fra abitanti civili israeliani. Le vittime tra i palestinesi invece sarebbero una quindicina e molti i feriti. Intanto si segnalano le prime reazioni diplomatiche, fra cui la riunione di emergenza del consiglio di sicurezza dell’ONU, mentre il presidente degli Stati Uniti ha personalmente telefonato ai due capi di stato palestinese e israeliano. Obama ha ricordato che Israele ha il diritto di difendersi dagli attacchi, ma ha chiesto di evitare le vittime civili. Anche secondo il ministero degli esteri inglesi la responsabilità della situazione in atto è di Hamas. E’ intervenuta anche la Russia invitando Israele a terminare i suoi raid definiti spropositati, ma ha anche definito inaccettabili gli attacchi dei palestinesi nei confronti degli israeliani. Al confine con l’Egitto è stato di massima allerta, mentre reparti di riformo dell’esercito egiziano si stanno recando alla frontiera. Il presidente egiziano Morsi ha comunque detto che il suo paese è al fianco del popolo palestinese: “L’aggressione israeliana nella Striscia è inaccettabile e porta solo instabilità nella regione”, ha aggiunto.



Il nostor ministro degli esteri ha definito la situazione in Medio Oriente preoccupante.  “E’ necessaria e urgente un’azione che riduca le tensioni, dia sicurezza a Israele e restituisca un minimo di tranquillità alla Striscia di Gaza” ha aggiunto.

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