Nazioni Unite, si vota oggi sulla decisione se ammettere la Palestina al Palazzo di vetro in qualità di Stato osservatore non membro, quello che in un certo modo significa il primo passo verso il riconoscimento internazionale di indipendenza. Una decisione che ovviamente vede fortemente contrario lo stato di Israele. Il caso era già stato sollevato alcuni mesi fa provocando forti dibattiti all’ONU, ma oggi finalmente ci sarà il voto ufficiale. E’ a New York il presidente dell’autorità palestinese Abu Mazen incaricato di presentare formalmente la risoluzione in cui viene fatta la richiesta. Secondo lo stesso Mazen, che si è incontrato con rappresentanti del governo americano, la Palestina può contare sul voto favorevole di 140 dei 193 paesi che costituiscono l’assemblea e si direbbero certi di ottenere anche altri voti non previsti in questo conteggio. Sarebbe il caso dell’Italia che proprio nelle ultime ore ha fatto sapere di aver deciso di votare a favore dell’ingresso della Palestina in qualità di Stato osservatore presso le Nazioni unite. Lo ha fatto sapere con un comunicato Palazzo Chigi. Nel comunicato si legge che il voto favorevole fa parte dell’impegno del nostro governo per rilanciare il processo di pace, un processo che sideree concludere con la nascita di due stati quello israeliano e quello palestinese che vivano fianco a fianco e soprattutto in pace. Il capo del nostro governo Monti ha comunque telefonato personalmente al premier israeliano Netanyahu per sottolineare che nulla cambierà nel rapporto di tradizionale amicizia fra i due paesi e nel riconoscimento a Israele del diritto alla propria difesa. Tra i paesi europei voteranno a favore anche Spagna, Belgio, Austria e Francia mentre la Germania ha deciso di astenersi e altrettanto farà il Regno Unito. La Germania ha tenuto a precisare  di essere favorevole alla nascita dello stato palestinese ma ritiene necessario ci si arrivi attraverso accordi e engoziati diplomatici differenti da questa iniziativa. Repubblica Ceca, l’Olanda e la Bulgaria dovrebbero invece votare no, dimostrando una certa divisioen da parte dell’Europa sull’argomento, così come ovviamente Stati Uniti e Israele.



 Cina e Russia a favore della Palestina. Non solo: per i due paesi va riconosciuto il confine precedente la guerra del 1967 con capitale palestinese la città di Gerusalemme.

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