Dopo quasi otto mesi, e una lunghissima a complicata procedura necessaria per eleggerlo, la Chiesa ortodossa copta ha una nuova guida. Si tratta del vescovo Tawadros, 118esimo Papa della chiesa egiziana, la comunità cristiana più popolosa del mondo arabo. Succedere a Shenuda III, morto il 17 marzo del 2012 ed eletto il 14 novembre 1971. Si insedierà il 18 novembre prossimo, e assumerà il titolo di papa di Alessandria, di tutta l’Africa e della santa sede di San Marco. Il suo nome è stato estratto a sorte da un’urna contenente il nome di tre vescovi dalle mani di un bambino bendato che, secondo la tradizione copta è stato guidato dalla volontà di Dio. Il suo nome è stato letto dal vescovo Pachomius che, in questo periodo, ha retto ad interim il patriarcato, dopo la morte del Papa 88enne. Dopo aver preso in mano il foglio estratto dal bambino, lo ha letto ad alta voce di fronte alla folla di fedeli che si erano riuniti nella cattedrale di San Marco per assistere alla proclamazione del loro nuovo capo religioso. Il nuovo papa copto, di 60 anni, tra i tre che erano in lizza per la guida dalla chiesa egiziana, è stato il secondo vescovo più votato. Prima di iniziare la sua vita religiosa, si era laureato in farmacia. Si è distinto negli anni come vescovo di Beheria, nel delta del Nilo, per le sue competenze teologiche e per la sua capacità pastorale in  particolare con i giovani. Le sfide che si trova ora di fronte sono tutt’altro che di poco conto. Ha raggiunto, infatti, la massima carica in seno alla chiesa copta proprio nel momento in cui l’Egitto si trova ad essere traghettato dall’era Mubarak, un dittatore efferato e corrotto ma pur sempre laico e più interessato più che altro al mantenimento del potere, ad una pseudo-democrazia di matrice islamico-integralista. Dalla deposizione del rais, infatti, hanno preso il potere i Fratelli musulmani che hanno già annunciato una serie di provvedimenti di natura estremista e l’intenzione di ispirare la nuova costituzione il più possibile alla Sharia. Oltretutto, dal cambio di regime – che, tutto sommato, mostrava nei confronti dei cristiani un atteggiamento tollerante – i soprusi nei confronti della comunità islamica si sono esponenzialmente moltiplicati. Il nuovo papa copto, infine, dovrà fare i conti con l’enorme popolarità del predecessore, amato e stimato non solo dai fedeli cristiani ma anche da moltissimi islamici. 



Oltre a lui, sarebbero potuti essere estratti Raphael, vescovo, già collaboratore di Shenuda, medico conosciuto per la sua forte attività in politica e padre Raphael Ava Mina, monaco e studente del predecessore di Shenuda.

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