Una nuova vignetta satirica, indecente, blasfema, stavolta contro la Chiesa cattolica. Charlie Hebdo, il settimanale francese che solamente pochi mesi fa aveva fatto infuriare il mondo musulmano per aver pubblicato alcune controverse vignette su Maometto, si scaglia stavolta contro l’arcivescovo di Parigi Andrè Vingt-Trois, “colpevole” di essersi detto contrario al progetto di legge (approvato oggi) che legalizza il matrimonio omosessuale e permette alle coppie gay, aventi da oggi gli stessi diritti e doveri degli eterosessuali, di adottare figli. La nuova dissacrante vignetta del settimanale Charlie Hebdo raffigura il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, sopra ai quali compare la scritta, rivolta all’arcivescovo francese, “Vingt-Trois ha tre papà”, schierandosi dunque a favore dell’approvazione del progetto di legge. IlSussidiario.net commenta il nuovo gesto provocatorio con Magdi Cristiano Allam, eurodeputato e presidente del movimento politico “Io amo l’Italia”.
Cosa può dirci a riguardo?
Credo che ci troviamo di fronte alle due facce della stessa medaglia: da una parte il relativismo culturale e sociale che finisce per promuovere il matrimonio omosessuale, mettendo in discussione la centralità del matrimonio eterosessuale e della famiglia naturale; dall’altra il relativismo religioso che, nel caso specifico, offende quello che è il riferimento valoriale, identitario e religioso dell’Europa.
Ci spieghi.
L’Europa si concepisce come tale a partire dal VII secolo, proprio in quanto identità cristiana che si contrappone all’invasione islamica che man mano sottomette all’islam la sponda orientale e meridionale del Mediterraneo. L’Europa esiste dunque in quanto identità cristiana, e la nozione stessa di Europa nasce in questo senso.
Cosa significa dunque offendere in questo modo il cristianesimo?
Oggi irridere e delegittimare il cristianesimo è sintomo di un odio per se stessi, con la conseguenza che saremo sempre più vuoti e fragili in una sorta di terra di nessuno che finirà per trasformarsi presto in terra di conquista.
Da parte di chi?
Da parte di coloro che sentono in maniera molto forte il fattore identitario e religioso, in particolare quindi gli islamici.
A proposito del mondo islamico, dopo la pubblicazione delle vignette e del video su Maometto, diverse città sono state messe letteralmente a ferro e fuoco. Come giudica la reazione del mondo cristiano?
Bisogna innanzitutto dire che, nel momento in cui viene offeso o si ritiene che venga offeso l’islam, tutti si indignano. Quando invece viene offeso il cristianesimo, la Chiesa e il papa, solo in questo caso tale azione viene definita “libertà d’espressione”. Tale libertà abbraccia quindi anche la critica, attraverso la satira, nei confronti della Chiesa.
Come giudica questa attuale civiltà?
Tutto questo evidenzia il degrado della nostra civiltà. Ci troviamo infatti di fronte a sintomi manifesti del fatto che è un civiltà in decadenza e che dobbiamo veramente impegnarci, a partire dal recupero della ragione e di un sano amor proprio, per riscoprire innanzitutto una nozione di verità, dove pertanto noi prendiamo atto, anche se sembra banale dirlo, che solo la famiglia naturale può essere il fulcro della costruzione sociale. In secondo luogo è sempre questo amor proprio che porta a identificarci nelle nostre radici e a riconciliarci con la nostra storia per poter essere forti dentro. E’ un’Europa fragile perché ormai non sappiamo più chi siamo, né in senso antropologico né in quello storico, valoriale, culturale e identitario. E’ proprio questo che ci porta a non sapere più qual è la nostra civiltà.
(Claudio Perlini)