Otto morti e quattro feriti in meno di 48 ore. Dopo i nuovi violenti attacchi ai volontari impegnati su tutto il territorio del Pakistan, l’Unicef e l’Organizzazione Mondiale della Sanità hanno deciso di sospendere la campagna di vaccinazioni anti-poliomelite. Nella giornata di ieri sono state uccise cinque volontarie, tra le quali tre ragazze di 17, 18 e 19 anni, giustiziate con un colpo di pistola alla testa sparato a bruciapelo. Questa mattina, invece, nuovi attacchi hanno causato la morte di altri tre volontari, tra cui anche una responsabile della campagna di vaccinazione e il suo autista, uccisi da sconosciuti nei pressi di Charsadda, vicino a Peshawar. La terza vittima è invece un volontario, morto a causa delle gravi ferite riportate. Non è ancora chiaro chi si nasconda dietro gli efferati omicidi, anche i maggiori sospetti convergono sui gruppi di militanti islamici, da sempre contrari alle vaccinazioni e che in più occasioni hanno rivolto minacce a chiunque prendesse parte alla campagna di profilassi. Nonostante il portavoce Ihsanullah Ihsan abbia negato il coinvolgimento dei talebani, è noto che il gruppo ha sempre ritenuto la campagna di vaccinazioni come una cospirazione occidentale atta a spiare o sterilizzare i musulmani. Basti pensare che alcuni gruppi religiosi avevano addirittura emesso delle “fatwa” contro la profilassi anti-poliomelite che, secondo una credenza popolare diffusa tra i radicali islamici, influirebbe negativamente sulla fertilità maschile. Adesso l’Organizzazione mondiale della Sanità e l’Onu hanno quindi deciso di sospendere le vaccinazioni, una campagna capace di debellare la polio in tutto il mondo tranne che in Afghanistan, Nigeria e Pakistan. Maryam Yunus, portavoce dell’Oms in Pakistan, ha fatto sapere che i volontari sono stati ritirati dal paese e che agli operatori è stato chiesto di lavorare da casa fino alla fine della campagna. Prima dell’annuncio delle due organizzazioni, il primo ministro pachistano, Raja Pervez Ashraf, aveva sottolineato in un comunicato l’importanza delle vaccinazioni.
“Non possiamo e dobbiamo permettere che la polio porti il caos nelle vite dei nostri bambini”, si legge nella nota, in cui viene anche ricordato che in Pakistan nel 1994 vi erano circa 20mila casi di polio, mentre ad oggi se ne contano solamente 56.