Non si arrestano le violenze in Siria, tanto che la Lega Araba si è convinta dell’inadeguatezza della propria missione di pace, è ha deciso di abbandonare il Paese. Contestualmente, ha tagliato le relazioni con il regime di Assad, stabilendo di interloquire ufficialmente solo con l’opposizione. La Lega ha inoltre invocato l’intervento dei caschi blu, in una missione di pace congiunta assieme all’Onu. Inoltre, ha chiesto che vengano inasprite le sanzioni nei suoi confronti mentre l’ex ministro degli esteri giordano, Abdul Ilah al Khatib, è stato nominato inviato della Lega araba in Siria. Nel frattempo, la Tunisia si è offerta di ospitare, il 24 febbraio, la conferenza degli Amici della Siria, dove sarà chiesto all’opposizione di compattarsi, offrendole sostegno finanziario e politico. Damasco, dal canto suo, reagisce duramente, denunciando la pesante intromissione nei suoi affari interni; in ogni caso, la stessa Russia, fino ad oggi il membro del Consiglio di sicurezza più vicino alle ragioni del regime, non sembra escludere l’intervento dell’Onu. Il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov ha fatto sapere che ha preso in considerazione l’ipotesi di un invio del caschi blu.



La condizione necessaria per non apporre il proprio veto, tuttavia, sarà un cessate il fuoco. Lavrov ha, inoltre, aggiunto: «Noi studiamo questa iniziativa e speriamo che gli amici della Lega araba ci daranno spiegazioni di alcuni punti». Continuano, intanto, i bombardamenti sulla città di Homs, dove sono asserragliati i dissidenti. In particolare, il fuoco dei carri armati ha preso di mira due quartiere abitati, prevalentemente, da sunniti. Intanto, il successore di Osama Bin Laden, Ayman al Zawahiri, nuovo capo di Al Qaeda, si è ufficialmente schierato, facendo sapere che la sua associazione terroristica è intenzionata ad appoggiare gli oppositori del regime di Assad. In un video intitolato “Avanti leoni di Siria”, ha invitato il popolo a imbracciare le armi contro Assad e non fidarsi degli invasori arabi ed occidentali. Di segno opposto, invece, le parole del Papa che, ieri, nel corso dell’Angelus ha riferendosi alla situazione siriana ha avuto parole di pace e speranza.



Il Pontefice ha, infatti, rivolto un «pressante appello a porre fine alla violenza e allo spargimento di sangue». Benedetto XVI ha parlato di un conflitto «sempre più preoccupante» e «dalle conseguenze drammatiche». Benedetto XVI ha invitato a rispondere «alle legittime aspirazioni delle diverse componenti della Nazione, come pure agli auspici della comunità internazionale».

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