Somo morti tre soldati italiani. E’ successo questa mattina in Afghanistan nella zona di Shindad nell’area occidentale del paese. Tre militari appartenenti al 66esimo reggimento di stanza a Forlì che stavano recandosi in aiuto di altri soldati italiani rimasti bloccati in una area lontana hanno avuto un incidente con il loro mezzo. Sembra che il terreno su cui stavano viaggiando abbia ceduto a causa delle forti piogge cadute nella regione: il mezzo si è capovolto e i tre uomini vi sono rimasti intrappolati per ore prima che giungessero dei soccorsi. Ma era ormai troppo tardi, tutti e tre i soldati erano già morti. Un quarto soldato che viaggiava con loro è rimasto ferito e è stato portato in salvo, anche se le operazioni sarebbero ancora in corso. Non si sa quali siano le condizioni effettive del soldato ferito. Intanto si aggrava il caso dei soldati italiani arrestati in India dopo l’incidente in cui hanno perso la vita alcuni pescatori, uccisi dai militari che si trovavano a bordo di una petroliera italiana. I pescatori erano stati scambiati per pirati, una imbarcazione delle tante che assaltano le navi di passaggio nella zona e che i due componenti del battaglione San Marco erano incaricati di difendere. I due militari e il comandante della petroliera sono stati obbligati a scendere a terra in territorio indiano e quindi arrestati: rischierebbero anche la pena di morte. Si apre dunque una grave crisi internazionale, anche perché le autorità italiane avevano detto loro di non scendere a terra. Il ministro degli esteri italiano si dichiara molto preoccupato per la situazione. I due soldati arrestati sono Massimiliano Latorre e Salvatore Girone appartenenti al reggimento San Marco di base a Brindisi nella caserma Carlotto. Al momento la situazione è comunque molto confusa: il nostro ministero dice che non sono stati arrestati mentre così dicono i giornali indiani. I due sarebbero scesi, dice ancora il nostro ministero, solo per un atto di cortesia verso le autorità indiane per chiarire quanto accaduto. La nave comunque si sarebbe trovata in acque internazionali e non nel territorio marino appartenente all’India. 



Secondo il console italiano a Mumbai, Giampaolo Cutillo,  i due fucilieri della Marina italiana “si trovano in un procedimento che potrebbe portare al loro arresto. Tecnicamente per il momento questo provvedimento non è ancora scattato, ma è un’ipotesi verosimile”. I soldati potrebbero presto essere portati presso un tribunale locale per essere giudicati per omicidio colposo.

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