Due mesi chiuso nella sua automobile sepolta da una tempesta di neve. Ed è sopravvissuto. E’ l’incredibile storia di uno svedese rimasto chiuso nella sua automobile dallo scorso 19 dicembre, quando una tempesta di neve si era abbattuta nella zona della città di Umea nel nord della Svezia. L’uomo, tale Peter Skyllberg, di 45 anni, investito dalla neve che gli blocca la vettura, vi rimane dentro non può neanche uscire dalla automobile. Il freddo polare, la situazione allucinante. Due mesi dopo Peter Skyllberg viene ritrovato: incredibilmente, è ancora vivo. Si è nutrito della neve e basta, per ben sessanta giorni, un episodio talmente fuori della norma che qualcuno sta avanzando dei dubbi che sia veramente successo. Infatti, come hanno detto alcuni commentatori dell’episodio, sopravvivere sessanta giorni in tali condizioni di freddo e soprattutto senza cibo non è scientificamente possibile. Non uscire dalla macchina infatti vuol dire essere anche privi dell’ossigeno sufficiente (anche se, per nutrirsi della neve, una apertura deve averla avuta, anche se di pochi centimetri, e quindi tala da permettere il ricambio dell’aria all’interno dell’abitacolo). L’uomo è stato tratto in salvo grazie a un passante che ha notato la vettura ancora sepolta dalla neve e ha chiamato i soccorsi. Infatti si è accorto della presenza dell’abitacolo di un essere umano. L’uomo era avvolto in un sacco a pelo, quello che gli ha anche salvato la vita. Quando sono giunti i soccorritori l’uomo non riusciva quasi a pronunciare parola, debole, dimagrito vistosamente e piegato dal freddo. Quello che però gli esperti dicono sia stato fondamentale è l’effetto igloo creato dall’aria intorno alla macchina coperta da un folto strato di neve. Tale avvolgimento ha permesso una temperatura di circa zero gradi, anche se nella zona si sono registrate temperature anche di meno 30 gradi sotto zero. Una storia incredibile, che entrerà nei racconti di sopravvivenza estrema al limite della leggenda di cui sono ricche le cronache, anche se in molti vogliono saperne di più tanto è pazzesco sopravvivere per ben due mesi senza cibo tranne che della neve.