Ancora una volta un kamikaze ha seminato terrore e morte in una chiesa nigeriana. A essere colpita stavolta è stata la parrocchia cattolica di St. Finbar a Jos, dove secondo l’Associated Press un’autobomba ha provocato dieci morti, mentre secondo la Reuters le vittime sarebbero state tre. Tra le persone che hanno perso la vita c’è anche una donna incinta. L’attentato è stato rivendicato da Boko Haram, una setta islamista legata ad Al Qaeda, che lo scorso Natale aveva provocato 44 morti durante la Messa di mezzanotte, mentre il 26 febbraio, sempre a Jos nella Nigeria centrale, aveva colpito una chiesa protestante. Ilsussidiario.net ha contattato l’arcivescovo di Jos, Ignatius Kaigama, secondo cui “l’obiettivo scelto, una chiesa molto vicina al palazzo del governo, dimostra ancora una volta l’imprevedibilità degli attentati di Boko Haram, che fa parte della sua strategia per destabilizzare il Paese. Una persona che decide di uccidersi per fare morire altre persone è veramente malvagia e merita di essere condannata da chiunque. La povertà della Nigeria non può essere usata in alcun modo per giustificare i terroristi, che hanno colpito indiscriminatamente altre persone povere che stavano adorando Dio”.



Arcivescovo Kaigama, come è possibile riuscire a fermare la violenza in Nigeria?

Quello di garantire un’effettiva sicurezza per i cittadini è un compito che spetta al governo e alle forze dell’ordine. Io, in quanto leader religioso, posso solo incoraggiare i cattolici nigeriani a pregare e a non vendicarsi.

Si aspettava questo attacco contro una chiesa della sua arcidiocesi?



Per nulla, l’attentato è giunto del tutto inatteso e per di più ha colpito una chiesa molto vicina al palazzo del governo. Anche l’obiettivo scelto ha dimostrato ancora una volta l’imprevedibilità di Boko Haram, che colpisce in qusto modo per destabilizzare il Paese.

Il governo avrebbe potuto fare di più per prevenire l’attentato?

Sicuramente sì. Il governo deve garantire l’incolumità di chiunque, cristiani e musulmani, chiese e moschee. Questi attentati continuano a ripetersi di continuo perché Boko Haram è troppo forte, ma dobbiamo riuscire a trovarli e a catturarli. Queste persone pronte a salire su un’auto e a farsi saltare per aria, uccidendo chiunque trovino, non hanno nulla di umano. Con loro il dialogo è impossibile, anche perché queste persone sono già morte dentro. Il governo deve esplorare tutte le strade percorribili, perché di sicuro qualcosa può essere fatto per impedire che questi fatti riaccadono.



E che cosa si può fare per impedire altri attentati?

Il governo dovrebbe fornire un equipaggiamento migliore alle forze dell’ordine, per metterle nelle condizioni di controllare tutte le auto che entrano ed escono da Jos. La città ha quattro ingressi principali, non dovrebbe quindi essere particolarmente difficile controllarli tutti per rendere minore possibile il rischio di nuovi attentati. Il governo deve puntare sull’intelligence, sulla sicurezza e su una migliore preparazione delle forze dell’ordine.

Da dove viene l’odio che continua a ingrossare le fila del gruppo terroristico di Boko Haram?

Una persona che decide di uccidersi per fare morire altre persone è veramente malvagia e merita di essere condannata da chiunque. Se i nostri nemici fossero delle persone ragionevoli si potrebbe tentare di parlare con loro, ma in questo caso non sappiamo nemmeno chi siano veramente. Chi compie certe azioni non è un normale essere umano. Neanche le bestie arrivano a uccidersi in questo modo, quindi l’unica definizione che possono usare per questi terroristi è quella di mostri. Tutto ciò che posso fare è chiedere al governo, alle forze dell’ordine e a tutti i nigeriani, musulmani e cristiani, di unirsi e cooperare per combattere insieme il mostro.

Ma chi ha creato questo mostro? La povertà, l’analfabetismo, la situazione sociale, o soltanto la volontà malvagia di alcune persone?

Sicuramente il fanatismo e l’ignoranza. Se una persona è cosciente, non può compiere azioni del genere. La povertà non può essere una scusante per i terroristi: per comprenderlo basta pensare che le loro azioni portano alla distruzione di altre persone povere. Se i kamikaze fossero individui arrabbiati con il governo perché alcuni sono ricchi mentre loro sono poveri, distruggerebbero le case dei ricchi. Ma dal momento che vanno a uccidere altre persone povere, che hanno l’unica colpa di trovarsi per strada o in una chiesa, c’è qualcosa che non torna. Quindi all’origine del terrorismo ci sono solo l’ignoranza, l’educazione a commettere il male, un certo indottrinamento che li porta a pensare che uccidere degli esseri umani in nome della religione assicurerà loro il Paradiso. La povertà porta a cercare cibo e lavoro, e non uccidere degli innocenti mentre stanno adorando Dio.

 

(Pietro Vernizzi)