Homs, la città martire siriana della rivolta contro il regime del dittatore Assad sottoposta a bombardamenti continui da settimane sarebbe ormai inmano delle truppe lealiste. Bombardamenti che hanno già provocato un alto numero di morti tra i civili. A queste vittime vanno ad aggiungersi quelle delle stragi, già denunciate, ma che adesso grazie a video e foto amatoriali vengono anche documentate. Sembra che le forze militari fedeli ad Assad, nel tentativo di costringere i ribelli ad arrendersi e consegnarsi a loro, sequestrino giornalmente molti civili e quindi li usino come arma di ricatto. Ricatto che finisce sempre o quasi con la strage degli arrestati, che sono sempre donne e bambini. L’ultimo di questi massacri è stato documentato da foto e video: sarebbero una cinquantina le donne e i bambini trovati cadaveri con segni di mutilazione, crani spaccati, occhi strappati, tagli alla gola e segni di bruciatura. Responsabili di questa strage sarebbero le milizie fedeli ad Assad che agiscono nel quartiere a maggioranza sunnita di Karm al Zeitun di Homs. In tutto in questi ultimi video. si conterebbero 51 corpi di civili. Secondo le fonti dei ribelli, “I cadaveri di almeno 26 bambini e 21 donne sono stati trovati nei quartieri di Karm al-Zeitoun e al-Adawiyé, alcuni sgozzati, altri pugnalati dai ‘chabbiha’ (le milizie filo-regime)”. Un nuovo sequestro di civili è intanto stato annunciato nelle ultime ore: 35 persone, tutti civili sono stati presi dalle milizie lealiste nei pressi della città di Idib. Al momento la città di Homs, la terza più popolosa della Siria, sarebbe sotto il completo controllo delle forze lealiste. Gi attacchi si starebbero dunque rivolgendo adesso verso quella di Idib, con il medesimo sistema. Violenti bombardamenti e poi l’ingresso in città dei reparti militari a cercare casa per casa i ribelli. A Homs si contano anche molteplici fosse comuni con cadaveri di cittadini. Ovviamente il governo siriano nega di essere responsabili delle stragi e parla di azioni compiute da terroristi. Il consiglio rivoluzionario siriano ha chiesto una immediata convocazione del consiglio di sicurezza dell’ONU che si riunirà oggi in giornata. Saranno presenti il segretario generale dell’Onu Ban ki-Moon, il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov e il segretario di Stato Usa Hillary Clinton, collegata in videoconferenza Catherine Ashton, capo della diplomazia Ue. E’ previsto anche un incontro bilaterale tra russi e americani per cercare di sciogliere le riserve con cui i russi hanno sempre bloccato ogni iniziativa di condanna del regime siriano.



Ricordiamo che la Russia insieme alla Cina ha in passato posto il veto a due risoluzioni di condanna dell’ONU. Sebbene non intenzionati a intervenire militarmente, i Paesi occidentali hanno proposto di rifornire di armi i ribelli siriani con l’appoggio anche dell’Arabia Saudita.

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