Mohamed Merah, il killer autore della strage di bambini alla scuola ebraica di Tolosa e dell’uccisione di alcuni militari francesi, è morto. Dopo circa trenta ore di assedio, è finalmente scattato il blitz delle teste di cuoio. Diversamente da quanto detto in precedenza, e cioè che forse il terrorista si fosse ucciso da solo, sono state le forze di sicurezza francesi a giustiziarlo. Questo nonostante il presidente francese Sarkozy avesse chiesto espressamente ieri che il terrorista fosse preso vivo. Mohamed Merah, 24 anni, che si era dichiarato l’autore delle brutali uccisioni dei giorni scorsi e che sembra che ieri mattina avesse intenzione di compiere un nuovo attacco, era rinchiuso nella sua abitazione da circa trenta ore. In un primo momento aveva dichiarato di volersi arrendere, poi aveva aggiunto di voler morire con le armi in pugno. Nella notte erano state fatte saltare alcune cariche di esplosivo intorno all’abitazione per cercare di intimidirlo, ma il killer era rimasto chiuso nella casa. Poco fa invece l’assalto finale: tre poliziotti entrati nell’abitazione sono rimasti feriti nello scontro a fuoco finale, sembra che uno di essi sia anche ferito in modo grave. Mohamed Merah invece è stato freddato, chiudendo definitivamente uno degli episodi più tragici e sanguinosi della storia del Paese. Mai infatti prima dell’assalto del terrorista una scuola francese era rimasta vittima di una strage. Con la morte del terrorista però non sarà possibile fare chiarezza completa su una vicenda che ha diversi punti oscuri. Terrorista affiliato con Al Qaeda o solo malato mentale influenzato da quanto letto e visto in televisione e che ha agito da solo? Sarebbero infatti state smentite le notizie che dicevano che dal 2007 al 2009 il giovane fosse stato in Afghanistan presso centri di reclutamento di Al Qaeda. In quel periodo Mohamed si trovava in carcere in Francia per rapina. Il killer ieri aveva detto di aver compiuto la strage di bambini per vendicare i bambini palestinesi uccisi da Israele: frasi sconnesse che sembrerebbero indicare una personalità in preda alla follia che ha messo in atto un piano solitario. La domanda resta adesso senza risposte. Anche il ministro degli intern ifrancesi ieri durante l’assedio aveva espresso la speranza che lo si potesse catturare vivo in modo da poterlo interrogare.



 Ieri, durante le trattative, il giovane aveva detto di non essere pentito di quello che aveva fatto ma solo dispiaciuto di non aver potuto uccidere più persone. Aveva anche espresso l’orgoglio di aver messo, secondo lui, in ginocchio tutta la Francia. 

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