E’ sempre meno improbabile che il Papa incontri, oggi, anche Fidel Castro. Potrebbe farlo dopo la messa mattutina in Plaza de la Revolucion. Lo ha scritto lo stesso lìder màximo della rivoluzione cubano sul sito Cubadebate. Castro ha annunciato: «Ho deciso di chiedere qualche minuto del suo tempo molto impegnato quando ho sentito dal nostro cancelliere Bruno Rodriguez che egli avrebbe gradito questo modesto e sincero contatto». Poi, ha aggiunto che saluterà con piacere Bendetto XVI, così come fece con il predecessore, Giovanni Paolo II. Fino ad oggi, il Vaticano non aveva, del resto, mai smentito l’ipotesi di un incontro con Castro che, dal canto suo, benché formalmente abbia rinunciato al potere in favore del fratello, conserva ancora, a Cuba, carisma e autorità ed è solito incontrare i leader stranieri che si recano in visita sull’isola. Il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi, aveva fatto presente che, benché non fosse stato fissato ufficialmente, l’incontro continuava ad essere nel novero delle cose possibili. Rispetto al colloquio con l’attuale presidente cubano, Raul, fratello di Fidel, ha fatto sapere che si è trattato di un incontro piuttosto lungo, che dimostra quante e quali siano le attese per la situazione del Paese e per quella della chiesa locale.
Lombardi ha fatto, inoltre, presente che è interesse della chiesa sviluppare la propria azione sull’isola nel campo dell’educazione e dell’assistenza. Durante la conversazione con Raul Castro, Ratzinger ha spiegato come per i cristiani sia importante il Venerdì Santo, e ha chiesto che questo giorno venga riconosciuto come festivo. In passato Giovanni Paolo II aveva fatto sì che il Natale fosse riconosciuto come “giorno particolare”. L’ambasciatore di Cuba presso la Santa Sede, Eduardo Delgado Bermudez, ha fatto presente come l’incontro sia stato importante non solo sul piano dei contenuti ma anche su quello personale, così come avvenne con Giovanni Paolo II quando «era stato importante proprio il dialogo personale, perché – ha aggiunto Lombardi – da questo può nascere un cambiamento». Frattanto, il segretario di Stato, il cardinal Tarcisio Bertone, ha avuto un colloquio con i due vicepresidenti.
Con loro, come ha riportato Lombardi, ha discusso delle buone relazione che intercorrono tra il Vaticano e Cuba e, anche in questo caso, delle attese del popolo cubano e della chiesa locale. Senza far nomi o precisare i dettagli, Lombardi ha infine spiegato che la Chiesa, per quanto riguarda i dissidenti detenuti a Cu, ha ricevuto «molti messaggi per un interessamento di carattere umanitario per persone in difficoltà».