I marò italiani accusati di aver ucciso due pescatori indiani dovranno scontare tre mesi di carcere preventivo in attesa di processo o di eventuali sviluppi delle indagini. E’ quanto ha deciso il giudice che sta seguendo il caso di Salvatore Girone e Massimilano Latorre i due soldati imbarcati su una petroliera italiana e che sono stati coinvolti in un incidente internazionale. Secondo le accuse, avrebbero sparato per sbaglio su alcuni pescatori credendoli pirati che infestano quelle acque. La situazione è estremamente confusa, i due soldati italiani come da regolamento hanno sempre dichiarato di aver sparato in acqua e non addosso alle imbarcazioni. Per adesso dopo le prime indagini i due fucilieri appartenenti al reggimento San Marco secondo la decisione del giudice di Kollam dovranno scontare tre mesi di arresto preventivo. In India si trova da ieri il nostro sottosegretario agli esteri De Mistura che sta cercando di ottenere incontri con il governo indiano per risolvere il caso. Il nostro sottosegretario aveva provato a organizzare un incontro anche con i parenti di uno dei due pescatori uccisi , ma le autorità indiane lo hanno negato. La chiesa cattolica locale aveva provato a intervenire per cercare di raggiungere un accordo, ma poi, vista anche la difficile situazione in cui si trova (spesso vittima di attentati e omicidi da parte di estremisti indiani e non ben vista dalle autorità) si è dovuta ritirare dal caso. Caso sul quale soffiano in molti in vista delle prossime elezioni che si terranno in India: farsi vedere che si protegge la popolazione locale da ingerenze straniere è senz’altro un buon modo di ottenere dei voti. Si attende poi la conclusione della perizia balistica sulle armi dei due soldati italiani. Esami fatti alla presenza di due carabinieri giunti appositamente da Roma. Per loro, solo la possibilità di presenziare in quanto “osservatori silenziosi” degli esami condotti da esperti locali. De Mistura ha voluto comunque sottolineare come la magistratura indiana sia fondamentalmente onesta e di attendersi dunque un processo giusto. I due soldati che fino a oggi erano detenuti in una specie di casa di ospitalità, saranno dunque trasferiti immediatamente in carcere, dove però le autorità assicurano un trattamento speciale dovuto al loro status.
Ad esempio quello di poter ricevere la visita del nostro console in qualunque momento e senza limitazioni. La situazione però non appare semplice e facile: le autorità locali continuano a sostenere che nei confronti dei due italiani ci sono prove inconvertibili e che non verrà mostrata alcuna indulgenza.