Franco Lamolinara, l’ingegnere italiano detenuto come ostaggio da quasi un anno in Nigeria, è rimasto ucciso durante il blitz congiunto tentato dalle forze speciali inglesi e quelle nigeriane. Insieme a lui è rimasto ucciso anche il collega inglese anche lui detenuto dai rapitori. Un tragico epilogo, un fallimento sanguinoso di una missione segreta che adesso sta anche provocando una crisi diplomatica tra Italia e Regno Unito. Il governo italiano infatti non sarebbe stato avvertito della decisione unilaterale inglese di intraprendere una azione di forza per liberare i due ostaggi. Per alcuni commentatori, un ulteriore segno della debolezza internazionale dell’Italia, dopo il caso dei due marò arrestati in India, che non viene neanche consultata dai suoi alleati per missioni che possono mettere in pericolo nostri concittadini. E l’ira di Monti non si sta facendo attendere. Ieri il nostro premier era stato avvertito telefonicamente dal collega inglese Cameron a fatto avvenuto, mentre si trovava in aereo al ritorno da una visita a Belgrado. Nel dettaglio, le autorità inglesi avevano avvertito il nostro Paese che l’azione bellica stava per cominciare. Per il primo ministro inglese, la decisione di intervenire era stata motivata dal timore che gli ostaggi potessero venire uccisi dai rapitori. Massimo D’Alema, presidente del comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti ha chiesto ufficialmente al governo di spiegare perché esso non è stato avvertito della decisione inglese. Domani ci sarà una riunione del comitato interministeriale per la sicurezza presieduto da Mario Monti. Si è fatto vivo anche il presidente della Nigeria che ha espresso le condoglianze al nostro capo del governo, il quale gli ha chiesto di ricostruire in modo dettagliato cosa sia successo veramente. La prima versione inglese al momento è che i due ostaggi erano già morti quando sono arrivate le forze britanniche e nigeriane. Non una ritorsione per l’attacco dunque, ma una morte già decisa a priori. Sarà vero? Altre fonti parlano di fuoco incrociato che ha ucciso i due ostaggi. I due lavoratori erano stati rapiti nel maggio 2011 da un gruppo di rapinatori che avrebbero chiesto riscatto in soldi e non per motivi legati alla persecuzione contro cristiani che avviene in Nigeria.