L’Isaf (International Security Assistance Force) e un portavoce del Parlamento afghano, Qudratullah Jawid, hanno fatto sapere che nella giornata di oggi i talebani hanno messo a punto un attacco coordinato in grande scala in diverse zone di Kabul e dell’Afghanistan. L’assalto rivolto al parlamento, in cui un commando tentava di fare irruzione, è stato respinto, mentre i talebani hanno messo sotto assedio anche il quartiere super blindato delle ambasciate, Wazir Akbar, dove alcuni razzi hanno colpito una torre di guardia della sede britannica e una granata è esplosa nei pressi di una residenza utilizzata dai diplomatici inglesi. Colpito da tre razzi anche un supermercato non lontano dall’ambasciata tedesca, mentre nel cuore della capitale i ribelli si sono appostati ai piani alti degli edifici da cui sparano a militari afghani e soldati Usa intervenuti per mettere fine alle violenze. Sembra che la polizia abbia anche ucciso un assalitore, che si trovava  al primo piano di un palazzo in costruzione non lontano dal parlamento. Gli attacchi sono stati poi rivendicati dal portavoce dei talebani, Zabiullah Mujahid, che attraverso un messaggio inviato ad Associated Press ha fatto sapere che «decine dei nostri coraggiosi mujahiddin armati in modo pesante stanno partecipando alle operazioni di Kabul». Un attacco kamikaze è poi avvenuto all’ingresso dell’aeroporto di Jalalabad, al cui ingresso quattro attentatori sono stati fermati: al momento del fermo, due di loro sono riusciti ad azionare l’esplosivo che portavano sulla cintura, mentre gli altri due, rimasti feriti, sono stati arrestati. Sempre nella part est del Paese, un commando ha occupato una struttura della polizia ed è stato registrato il ferimento di due civili e di due studenti.  Il portavoce dei talebani, Zabihullah Mujahid, ha anche fatto sapere che gli attacchi sferrati oggi su Kabul e in altre quattro province afghane rappresentano «solo l’inizio dell’offensiva di primavera», e che tutta l’operazione è stata «pianificata da mesi».  



Sembra che gli attentati di oggi facciano parte di una ritorsione per le copie del corano bruciate in una base Nato e per il video dei soldati americani che urinano sui cadaveri di nemici. Per questo, ha aggiunto, Zabihullah Mujahid, in futuro ci saranno altri attacchi simili.

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