La prima volta gli è andata decisamente bene. Una campagna martellante, sapientemente orchestrata avvalendosi in maniera innovativa dei new media e dei social network, era riuscito a imporre nell’immaginario collettivo americano alcune suggestioni di fondo ben congegnate. Yes We Can e Change (quest’ultimo, in realtà, decisamente inflazionato, anche dagli altri candidati e nel corso delle precedenti elezioni) avevano saputo rappresentare ben più di un semplice slogan elettorale. Erano la sintesi di un pensiero politico che lanciava un messaggio ben preciso. L’attuale presidente aveva persuaso i cittadini americani che se lo avessero eletto tutte le ambizioni accumulatesi negli anni della gestione Bush, gli anni del terrorismo e dell’estremismo di matrice islamica e delle prime pesanti difficoltà dell’economia americana, si sarebbero concretizzate. Oggi ci riprova. E in occasione della campagna elettorale che lo separa dalle elezioni del 6 novembre 2012, dopo settimane di attesa, ha coniato un nuovo motto. Semplicemente “Forward”, avanti. Per la prima volta, si è avvalso dello slogan in un video di sette minuti pubblicato oggi su Youtube. Dentro la “O” del logo compare un altro logo, quello di Obama for America. All’inizio del filmato vengono mostrati gli Usa così come li aveva lasciati Bush. Un grafico mostra il crollo della disoccupazione, della produttività, dei consumi, dell’economia, e tutto ciò che ha portato alla disastrosa crisi attuale. Si vede, in seguito, il primo discorso ufficiale di Obama da poco eletto presidente. Le sue promesse. Poi, il video passa in successione tutte quelle che sono state mantenute. A partire dalla creazione di nuovi posti di lavoro. Vengono ricordate le riforme sanitaria, e finanziaria, gli aiuti all’industria dell’auto, le leggi in favore degli omosessuali dichiarati dentro all’esercito, quelle per facilitare la parità di salario tra uomini e donne e il taglio delle imposte per i redditi medi. Dopo la pars costruens, la destruens; ovviamente, nei confronti degli avversari. Ai Repubblicani, come nelle migliori tradizioni politiche viene imputato ogni sorta di male e, in particolare, la colpa di tutte le riforme che non sono state portate e compimento per la loro strenua volontà a cacciare Obama ad ogni costo. Il video si chiude tornando ad elencare altri risultati raggiunti dalla sua amministrazione, come la morte di Bin Laden, il ritiro delle truppe dall’Iraq e li taglio delle tasse agli studenti.