Si complicano le trattative per il rilascio di Paolo Bosusco, l’ostaggio italiano sequestrato nello stato indiano dell’Orissa. I maoisti hanno infatti fatto sapere che non lo rilasceranno, lanciando un nuovo ultimatum al governo dell’Orissa per soddisfare le condizioni richieste. In caso contrario, avvertono i sequestratori, potrebbe essere fatto un «passo estremo». A riferirlo è stato il leader maoista Sabyasachi Panda, attraverso un nuovo messaggio audio trasmesso recentemente dalla televisione indiana Ndtv. Quindi, nonostante le trattative siano ormai in corso da giorni per arrivare al rilascio della guida italiana, il gruppo maoista fa sapere che non procederà alla liberazione di Paolo Bosusco, rapito il 14 marzo scorso insieme al turista italiano, Claudio Colangelo, poi rilasciato. Era stato sempre il leader dei maoisti locali, Sabyasachi Panda, attraverso la tv Cnn-Ibnil, a far sapere nei giorni scorsi che nel caso in cui il governo dell’Orissa avesse tentato un blitz per liberare l’ostaggio, questo avrebbe potuto essere ucciso. Il governo dell’Orissa aveva poi escluso che fosse «in preparazione una operazione di polizia contro i maoisti che hanno in ostaggio Paolo Bosusco». Da questo punto di vista, tuttavia, il console generale d’Italia Joel Melchiori ha fatto sapere che l’eventualità è completamente da escludere: «E’ stata negata personalmente da B.K. Patnaik, braccio destro del “chief minister”, Naveen Patnaik». Panda ha fatto anche sapere che non rilascerà Bosusco a meno che non riceva una copia di un accordo, siglato da mediatori e funzionari governativi in cui si risponde positivamente alle sue richieste. Tra queste, vi è la revoca delle proibizioni imposte ai sette gruppi maoisti, e il rilascio di sette persone incarcerate. Si chiedono, inoltre, azioni punitive nei confronti di alcuni poliziotti accusati di stupro e di aver ammazzato alcuni militanti inscenando dei finti scontri a fuoco. Riguardo la vicenda che vede coinvolto Paolo Bosusco, il ministro degli Esteri Giulio Terzi ha detto che  «la trattativa sta andando avanti in queste ore, continuiamo a essere fiduciosi».



 Il ministro lo ha dichiarato al termine di un briefing all’unità di crisi sugli italiani sotto sequestro all’estero: «Il nostro ambasciatore – ha proseguito Terzi – è in questo momento nello stato dell’Orissa, sta seguendo personalmente questa vicenda insieme al console generale e rimaniamo fiduciosi». 

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