Da venerdì scorso centinaia di salafiti erano accampati nella zona del ministero della Difesa del Cairo, in Egitto, per chiedere la fine del governo dei generali. E’ la Bbc a riferire che all’alba di oggi ignoti aggressori, armati di spranghe, pietre e bombe incendiarie, hanno attaccato i manifestanti, uccidendone cinque e ferendone oltre cento. I dimostranti, molti dei quali sono sostenitori del candidato islamico ultraconservatore Hazem Abu Ismail, recentemente escluso dalla corsa presidenziale per la doppia cittadinanza egiziana e statunitense della madre, sono stati presi di mira da ignoti assalitori che le fonti locali hanno definito «uomini armati non identificati», che all’alba di oggi hanno sferrato un micidiale attacco che ha portato alla morte di cinque persone. Migliaia di persone stanno manifestando da giorni davanti alla sede del ministero della Difesa per protestare contro il Consiglio nazionale delle Forze armate, che detiene il potere dalla caduta del regime di Mubarak. Altri scontri erano stati registrati nei giorni scorsi, provocati a quanto pare dai cosiddetti «baltageya», cioè criminali comuni spesso inviati da privati o anche dalla polizia appositamente per creare disordini. Nonostante le violenze di questa mattina al Cairo, secondo quanto riferisce il sito internet del quotidiano “al-Wafd”, i seguaci di Hazem Abu Ismail, il candidato salafita escluso dalle elezioni presidenziali del 23 e 24 maggio prossimi, intendono comunque proseguire la loro protesta davanti alla sede del ministero della Difesa. Pochi giorni fa il maresciallo Hussein Tantawi, capo della giunta militare di fatto al potere in Egitto dopo la caduta del regime di Mubarak, aveva parzialmente mostrato segni doi cedimento di fronte alle proteste dei manifestanti, annunciando un rimpasto di governo «nelle prossime ore». Questo doveva anche prevedere l’ingresso al governo di esponenti del partito Libertà e Giustizia, espressione della Fratellanza Musulmana, che è uscita vincitrice dalle elezioni legislative. E’ poi circolata la notizia che sarebbe invece rimasto al suo posto il premier Kamal al-Ganzuri, ex ministro di Mubarak.
Da venerdì i salafiti stanno manifestando con l’obiettivo di ottenere l’allontanamento della giunta militare dal potere che ha assunto dopo la caduta del regime di Hosni Mubarak, l’11 febbraio dello scorso anno.