Cattolici contro Obama. E’ guerra (legale) negli Stati Uniti contro la riforma sanitaria fortemente voluta dal presidente americano. Un punto in particolare ha scatenato le proteste di Arcidiocesi come quelle di New York e Washington e di molte associazioni cattoliche americane. La protesta riguarda essenzialmente un punto di questa riforma: la norma che obbliga i datori di lavoro a dare ai dipendenti l’assicurazione medica in grado di contenere anche la copertura per i metodi di controllo delle nascite, in pratica i contraccettivi. Una norma che i cattolici definiscono anti costituzionale perché obbligherebbe anche chi non vuole come gli enti religiosi a sostenere la pratica per il controllo delle nascite, pratica che la Chiesa cattolica ha sempre ovviamente osteggiato. La guerra in questione dura da tempo: lo scorso novembre le proteste avvenute anche all’interno del Congresso avevano costretto Obama a fare parzialmente marcia indietro con una sorta di compromesso che permetteva alle associazioni e agli enti religiosi che non lo volevano di non pagare la parte della norma relativa appunto alle spese per gli anticoncezionali. Per Obama, tale differenza era possibile per il principio di libertà religiosa che in America, aveva spiegato, “è un diritto inalienabile”. Commentando così: “Così la libertà religiosa verrà protetta e una legge che istituisce cure preventive gratis non discriminerà le donne”. Adesso però sembra che nella pratica delle cose non stia andando come aveva promesso il presidente americano uscente e la polemica è di nuovo sugli scudi con minaccia di querela da parte degli enti religiosi. Adesso è da vedere come evolverà la cosa. Il dibattito sulla riforma sanitaria ovviamente si estende su molti altri punti, in quanto trattasi di riforma epocale per gli Stati Uniti la cui popolazione è da sempre priva di una copertura medica statale come invece succede in tutti i Paesi europei. Da sempre infatti gli americani devono ricorrere ad assicurazioni mediche private. Adesso per la prima volta circa 32 milioni di cittadini, le classi più povere e disagiate che non si sono mai potuti permettere una assicurazione privata, avrebbero diritto a tale copertura. Ma il punto caldo rimane il pagamento delle spese anticoncezionali che la Chiesa cattolica d’America non intende pagare.
Contro tale norma si stanno schierando i più prestigiosi istitituti educativi americani, non solo le arcidiocesi. Ad esempio l’università di Notre Dame, uno dei maggiori centri culturali americani, che ha protrestato vivamente contro l’obbligo di pagare le spese anticoncezionali.