Elezioni presidenziali in Egitto: chiusi i seggi delle prime elezioni dopo la fine del regime decennale di Mubarak. Secondo fonti governative ha votato oltre il 50% degli aventi diritti, cioè circa 50 milioni di egiziani. I risultati si dovrebbero sapere verso il 27 maggio; in caso nessuno dei candidati raggiungesse la maggioranza assoluta delle preferenze, è previsto un ballottaggio il 16 e i 17 giugno. Secondo le prime indiscrezioni che vengono dai seggi dove sono già cominciate le operazioni di spoglio, sarebbe in testa il candidato dei Fratelli Musulmani, Mohammed Morsi. Non è una sorpresa ovviamente in quanto si sapeva che questo partito gode della maggioranza delle preferenze in Egitto. Altri candidati che potrebbero avvicinarsi alla vittoria sono Ahmed Shafiq che fu l’ultimo capo del governo del regime Mubarak; l’ex Segretario generale della Lega Araba, il laico Amr Moussa; l’islamico indipendente Abdel Moneim Abul Futuh. Una affluenza non da poco quella che si è registrata e che secondo fonti governative non ha visto alcun incidente ai seggi nonostante il timore di possibili attentati. Questo dovrebbe essere l’ultimo atto ufficiale della giunta militare che governa l’Egitto da quando Mubarak è stato deposto. Nelle ultime settimane si erano registrati incidenti e manifestazioni proprio contro la giunta militare che sembrava non volesse lasciare la guida del Paese. Gi stessi militari hanno annunciato invece che lasceranno il governo dopo la nomina del nuovo presidente. Rimane il problema della nuova costituzione sulla quale non si è raggiunto ancora alcun accordo o risultato. Al momento la Corte costituzionale ha giudicato non rappresentava l’assemblea costituente che peraltro è formata in grand maggioranza da deputati islamici. In attesa intanto di sapere che guiderà l’Egitto, la casa Bianca tramite il segretario di Stato Hilary Clinton ha già espresso le sue congratulazioni all’Egitto dicendosi pronta a collaborare con il nuovo leader. «Ci attendiamo di collaborare con il governo egiziano democraticamente eletto» ha detto.
Aggiungendo che «Continueremo ad essere al fianco del popolo egiziano mentre lavora per costruire una democrazia capace di riflettere i valori e le tradizioni locali, di rispettare i diritti universali dell’Uomo, di andare incontro alle loro aspirazioni alla dignità e ad una vita migliore».